Montevago accoglie Francesca e conferisce la cittadinanza onoraria

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Ultimi 60 km all'arrivo di Francesca & Dakota a Montevago. Il viaggio di Francesca Ferraro con la sua fedelissima Dakota iniziata a metta giugno dalla Toscana a piedi si conclude da sua nonna, sabato prossimo 24 agosto. Ben 1450 Km. Partita da Pieve a Nievole (PT) sabato mattina la città di Montevago accoglierà Francesca in compagnia della sua "fedele" compagna Dakota nella loro ultima tappa in un modo speciale.

Alle ore 11.30 l’incontro con la NONNA Ciccia, classe 1932 che abita presso la Casa di Riposo (La Grande Quercia) che non vede ormai da diversi anni. Il pomeriggio alla giovane Francesca sarà conferita la Cittadinanza Onoraria. Nell’aula consiliare Falcone e Borsellino incontrerà i tanti amici che l’hanno seguita lungo questo interminabile suo tragitto attraverso il suo diario quotidiano on line su Facebook.

Ad attenderla il primo cittadino Margherita La Rocca Ruvolo, Salvatore Urso dell’associazione AIDO (Associazione italiana Donatori Organi) e Palmina Di Pasquale presidente regionale Frates - Gruppi Donatori di Sangue . L’appuntamento è per le ore 19:00.

Francesca Ferraro è una Educatrice sociale di 29 anni, nata a Sciacca, ma andata via dalla Sicilia molto presto. Lavora a scuola assieme ai ragazzi con difficoltà cognitive. Ha messo lo zaino in spalla ed iniziato a macinare strade e sentieri ponendosi l’obiettivo di arrivare a Montevago il prossimo 24 agosto. “Amo il mio Paese e questo viaggio mi permette di scoprirlo ogni giorno un po’ di più. Un viaggio che ha superato aspettative, pensieri ed ipotesi. Sto ottenendo buoni risultati, nonostante le difficoltà affrontate. Tutto è nato dal desiderio di tornare in Sicilia e ritrovare i parenti, la nonna per prima.

Sapendo del progetto, l’AIDO mi ha contattata chiedendo di promuovere la cultura del dono durante le varie soste del cammino. Parlando a quanti non sono direttamente coinvolti dalla realtà dei trapianti affinché si avvicinino al mondo della donazione degli organi. Spiegando loro delle liste d’attesa ancora troppo lunghe o come una telefonata possa cambiare la vita dei malatiDa lì è scaturito il processo di elaborazione, approfondimento e conoscenza che credo sia giusto trasmettere ad altri perché giusto a priori. Mettersi a disposizione dell’altro è per me un dovere”.

Tappa dopo tappa – la media è 20/25 chilometri a giornata – Francesca è attivissima; una testimonial AIDO davvero infaticabile: sia attraverso le dirette sui social (dalla pagina Facebook Francy&Dako – FelicinCammino); sia con post dalle iniziative organizzate ad hoc ; sia dai bar e dai locali pubblici scelti per riposare, ristorarsi e scambiare quattro chiacchiere tra gli avventori.

La gente del posto è parecchio incuriosita dalla ragazza che cammina da sola – al fianco c’è sempre Dako.  “La mia Dakota è una cagnolona dolcissima, di sei anni circa, vive con me da ormai 3 anni e in questi tre anni abbiamo vissuto e viaggiato nel centro Italia insieme. E’ molto paziente e coraggiosa, golosa e un po’ goffa. Un’ottima compagna di viaggio con la quale sto condividendo trasferte, tenda e sacco a pelo” spiega Francesca.

Sono nata in Sicilia nel 1990, e vivo in Toscana dal 1992. Amo la mia terra natìa, pur conoscendola poco. Non l’ho vissuta molto ma ne amo gli odori, quel profumo di casa e tradizioni, l’odore di famiglia e calore, ricordi, granite e buon cibo. Amo superare i miei limiti, le mie paure e mi piace mettermi alla prova. Il Cammino è stata un’esperienza in grado di farmi comprendere che la vita vera va al di là di ciò che hai sempre creduto o ti hanno fatto credere”.

Francesca racconta anche delle donazioni di organi, di trapianti: “A volte mi guardano strano, neanche fossi un’aliena – ride – e quando affronto l’argomento c’è chi indietreggia – forse perché già sfiorato dal trapianto -; chi ascolta e chiede informazioni, riferimenti e numeri; chi, invece, non ne sa praticamente nulla. Purtroppo, tocco con mano un grado di non conoscenza davvero alto. Anche tra i giovani e nel 2019! Ciò fa riflettere. Penso al ‘potere’ di cui dispongono gli addetti all’anagrafe nel momento del rinnovo della carta d’identità: devono far sapere della donazione. Senza la donazione – è una scelta di cuore a tutti gli effetti – e senza il trapianto non avrei mai conosciuto certe persone con le quali oggi ho un rapporto: e questo lo considero uno dei regali più belli del mio viaggio tra Toscana e Sicilia”

Nello scendere lungo lo Stivale – dice – il livello di disinformazione sulla donazione degli organi è quesito generale: a prescindere da Nord e Sud. Certo, ci sono regioni più virtuose e dove l’adesione è più alta e regioni nelle quali le difficoltà persistono. Eppure giorno dopo giorno – sorride – qualcosa sento si è ‘smosso’. E ciò mi fa felice. La gente mi contatta, mi confida d’essersi iscritta all’AIDO. Insomma, bisogna crederci!”.

A Montevago, Francesca è attesa dalla nonna Ciccia, dalla famiglia, dagli amici e dai ragazzi dell’AIDO Favara e Pistoia. A Montevago adesso l’attendono in tanti.

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