"Tassare la terra che per gli agricoltori professionali è uno strumento di lavoro, non una rendita fondiaria". Questo il motivo per cui è sorto un Comitato spontaneo di agricoltori ed allevatori Valle del Belìce.
Ecco la nota del comitato: "Il governo ha ripristinato l'Irpef sui terreni agricoli anche per i coltivatori diretti e gli iap. In pratica si tassa la terra che per gli agricoltori professionali è uno strumento di lavoro, non una rendita fondiaria. Tutto è accaduto nella totale assenza di contrasto da parte delle rappresentanze agricole.
Nella prossima dichiarazione dei redditi pagheremo una tassa sulle vigne colpite dalla Flavescenza, sugli oliveti con la Xylella, sulle terre devastate dai cinghiali e dai selvatici in genere, sui pascoli dove I lupi la fanno da padrone.
Saranno tassati i campi in cui ci hanno chiesto di seminare grano e mais per poi vedere i costi lievitare e valori della merce precipitare, le terre provate da siccità e alluvioni. Non sappiamo quanto sarà onerosa questa tassa, so che è iniqua e ingiusta.
Farebbe bene Lellobrigida a vergognarsi quando parla di Made in Italy e di sovranità alimentare, invece lo vedo piuttosto tronfio e riverito dai leader della rappresentanza agricola!!!
Io non ho mai creduto che andare in piazza con i trattori serva a risolvere i problemi ma a mali estremi dovremo pensare ad estremi rimedi! Forse è ora di cominciare!"