Questa mattina si è tenuto un nuovo corteo di allevatori e produttori agricoli, che hanno percorso i comuni di Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita a bordo dei loro trattori. La manifestazione è stata organizzata dagli aderenti al Movimento spontaneo di agricoltori della Valle del Belice, che dal 5 febbraio hanno avviato un presidio permanente sulla strada Sciacca-Palermo, presso il bivio di località Gulfa.
I partecipanti esprimono preoccupazione per la possibilità che l'attenzione sulla loro protesta possa perdere rispnanza. "Nel resto d'Italia i presidi si stanno esaurendo perché qualcuno è riuscito a spaccare i comitati spontanei", afferma Gaspare La Marca, portavoce del movimento. E aggiunge: "Ma noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, siamo pronti ad andare avanti ad oltranza, fino a quando non saremo ascoltati".
Una nuova assemblea è prevista per domani mattina sulla Sciacca-Palermo, e il Movimento ha esteso l'invito al presidente della Regione Schifani, all'assessore all'Agricoltura Sammartino e ai parlamentari dell'Agrigentino, sia a livello regionale che nazionale e europeo. "Abbiamo informato tutti con pec, ma fino a questo momento nessuno ci ha risposto, lo ha fatto solo un europarlamentare per dirci che non potrà esserci per impegni istituzionali", riferisce La Marca.
La Marca critica l'assenza di risposte: "È un atteggiamento vergognoso, ma noi faremo lo stesso l'assembela, e vogliamo che i politici vengano qui, non intendiamo partecipare a tavoli tecnici o unità di crisi accanto ai rappresentanti delle sigle sindacali tradizionali".
I manifestanti considerano insufficienti le misure annunciate fino ad ora, inclusi gli interventi fiscali, e ritengono che la soluzione decisiva sia l'introduzione di un prezzo minimo garantito per i prodotti agricoli. "La politica purtroppo è condizionata dalla grande distribuzione", conclude La Marca.