Giornata mondiale dell'ambiente: combattere la plastica, una sfida globale. Si celebra oggi, martedì 5 giugno e quest'anno è dedicata all'emergenza inquinamento.
Menfi partecipa all'iniziativa promossa dall'ARPA Sicilia. Oggi martedi 5 Giugno 2018 dalle ore 11 alle ore 16 presso la Piazzetta degli Oleandri Lido Fiori.
"Sconfiggi l'inquinamento da plastica, se non puoi riutilizzarla... Rifiutala".
Una balena morta con 8 kg di plastica nello stomaco, trovata in Thailandia, è l'immagine più drammatica e recente dell'emergenza che stiamo vivendo: l'inquinamento. Non va meglio nel Mediterraneo dove, stando ai dati raccolti dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) con il progetto europeo Indicit, la metà delle tartarughe hanno la plastica in corpo. Una minaccia concreta che ha invaso ormai acque e spiagge di tutto il mondo, Fossa delle Marianne compresa, mettendo in crisi ecosistemi e modificando l'habitat di migilaia di specie animali.
Il tema quest'anno è al centro della Giornata mondiale dell'ambiente, che si celebra in tutto il mondo il 5 giugno con lo slogan "Beat plastic pollution" , proprio per ricordare al mondo quali sono le priorità per difendere il Pianeta.
Non è un caso l'iniziativa inaugurata dall'Onu nel 1972 punta oggi a eliminare la plastica monouso, già nel mirino di molte iniziative in Europa e nel mondo.
Il Paese protagonista sarà l'India, dove ogni anno si producono 5,6 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica.
Con il motto "Se non puoi riusarla, rifiutala", si promuoveranno proposte alternative alla plastica usa e getta, soprattutto attraverso lo sviluppo di nuovi materiali.
Il programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) ha ricordato che "ogni anno vengono riversati negli Oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici" che mettono il mare "a dura prova".
E, ancora, "ogni minuto nel mondo vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata", è bene saperlo.
L'emergenza riguarda anche il Mediterraneo, in cui si stima che galleggino almeno 250 miliardi di frammenti di plastica, e ovviamente l'Italia con i suoi 7.500 km di coste.
Un'indagine di Legambiente con Goletta Verde ha evidenziato che "il 96% dei rifiuti galleggianti nei nostri mari è plastica, con una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno". Così come ogni quattro passi che facciamo incontriamo un rifiuto sulla spiaggia, nella maggior parte dei casi in materiale plastico: bottigliette, vaschette per alimenti, barattoli di yogurt, piatti, posate, bicchieri. Oggetti di uso quotidiano ma senza possibilità di riciclo, o comunque non abbastanza da ridurne l'impatto ambientale.
DAI SACCHETTI COMPOSTABILI AI COTTON FIOC: I PRIMI PASSI
Cotton fioc, cannucce e stoviglie - gli oggetti che "che più inquinano le spiagge e i mari" - sono state bandite dal Regno Unito e lo saranno presto anche in Europa.
Un altro passo verso la biodegradabilità è stato fatto anche in Italia, con l'adozione dei sacchetti compostabili per la frutta e la verdura sfuse che, insieme alla scelta green di usare sporte in stoffa e reti lavabili e riutilizzabili - distribuite da Legambiente-Ecor a partire da oggi nei punti vendita della catena bio NaturaSì, - aiuteranno sicuramente a ridurre l'uso quotidiano di usa e getta nella grande distribuzione. L'Italia ha così fatto fuori 4 su 5 shopper non biodegradabili: un primo risultato che incoraggia a proseguire sulla strada del cambiamento. La partita ora è limitare l'usa e getta, in particolare gli imballaggi, nella speranza che ci si orienti sempre di più e al livello globale su materiali riciclabili.
VUOTO A RENDERE: UN ASSIST PER LA DIFFERENZIATA
Eppure, ci vorrebbe davvero poco, sostiene l'Enpa, per eliminare gran parte delle bottigliette (di vetro e plastica) e delle lattine che troviamo disseminate nella natura e negli spazi urbani, "incivilmente abbandonate nei parchi, nelle aiuole, per strada, e che così tanti problemi causano agli animali (migliaia di uccelli muoiono per l'ingestione dei tappi delle bottiglie)".
Ad esempio, tornare al vuoto a rendere, suggerisce l'ong, una pratica che in Italia è stata accantonata trent'anni fa e che "nella sola Germania ha permesso di ridurre in maniera considerevole i rifiuti di plastica e di vetro dispersi sul territorio (-80% per le bottiglie di Pet, -96% per la bottiglie di vetro)". Una soluzione che ci aiuterebbe, sostiene l'Enpa, a ottimizzare la raccolta differenziata, eliminando molti di quei rifiuti gettati distrattamente nei cassonetti dell'umido".
''FATTI DI PLASTICA'': QUALI CONSEGUENZE
I numeri, certo, non sono ancora rassicuranti: oltre 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono generati ogni anno solo in Europa. Di questi, meno del 30% è riciclato o riusato.
"In tutto il mondo viene acquistato un milione di bottiglie di plastica ogni minuto e vengono utilizzati 500 miliardi di sacchetti di plastica usa e getta ogni anno - segnala il Cnr - il 50% della plastica prodotta viene gettato via". I dati raccolti sottolineano come la plastica che finisce negli Oceani come rifiuto "può circondare la Terra quattro volte in un solo anno, e può permanere in mare fino a mille anni prima di degradarsi completamente".