Menfi, città del vino, del benessere, della bellezza, bandiera blu, ma non solo, stamattina si sveglia arricchita dalla nascita di una prima tartarughina emersa da sotto la sabbia dove, forse, un centinaio di uova sono state deposte lo scorso luglio da una mamma tartaruga.
A dare l'allarme è stata una villeggiante, che ha notato alle prime luci del mattino una tartarughina vagare nel corridoio predisposto dai volontari WWF.
Telefona ad un numero che trova in tabella e gli risponde Giuseppe Mazzotta, presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea e operatore volontario del Progetto Tartarughe WWF autorizzato dal Ministero dell'Ambiente.
Viene immediatamente data notizia sul network dei volontari e il tam tam porta nell'immediatezza sul luogo la volontaria Asia Gagliano, che assiste la piccola tartaruga a prendere il mare.
Da questa notte si attendono le altre sorelline e fratellini di "Piccola", così è stata chiamata da chi per prima l'ha vista nascere.
Intanto, in mattinata, ad Agrigento, tra San Leone e Cannatello, è stata effettuata la ispezione del nido precedentemente non segnalato, rivelando che dallo stesso sono nate ben 98 tartarughine agrigentine, di cui 14 stavano morendo sotterrate, che hanno preso il mare e la vita.
A compiere l'operazione sono stati Gino Gallia, operatore WWF autorizzato dal Ministero, assistito dai volontari Riccardo Lombardo ed Erica Capraro.
Guardia Costiera e Ripartizione Faunistica, silenti attori, hanno svolto un ruolo fondamentale per la buona riuscita di tutte le procedure.
Anche a Licata, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle e Sciacca i volontari del WWF, insieme ai cittadini attivi, attendono le schiuse.
Una stagione ricchissima, quella di quest'anno, che ha visto solo in Sicilia quasi 130 nidificazioni segnalate di Caretta caretta, di cui una decina nelle coste dell'agrigentino.