Un giovane di Agrigento, M. C. ha partecipato al concorso bandito nel 2017 per l'assunzione di 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato ed all'esito delle prove scritte si è collocato in posizione utile. Durante l’espletamento delle prove concorsuali, il Legislatore ha “modificato” i requisiti per l'accesso al ruolo della Polizia di Stato, riducendo i limiti di età (da trenta a ventisei anni) e richiedendo un diverso titolo di studio rispetto a quello inizialmente previsto.
Ad Aprile, con Decreto del Capo della Polizia di Stato, è stata avviata la fase degli accertamenti psicofisici ma il giovane agrigentino, alla luce dei “nuovi” criteri, non è risultato tra quelli immediatamente ammessi. Così, il sig. M. C. ha proposto ricorso al TAR del Lazio col patrocinio degli avvocati Cristina Accettoso, Santo Botta e Sabrina Tavolacci col quale è sono stati impugnati i provvedimenti del Capo della Polizia di Stato eccependo, in particolar modo, la violazione delle norme del bando originario nella parte in cui sono stati modificati anche i criteri di partecipazione ad un concorso ormai avviato.
Il TAR del Lazio, accogliendo le richieste degli avvocati Accettoso, Botta e Tavolacci, ha ammesso - con riserva - il giovane agrigentino alle convocazioni per gli accertamenti psicofisici, consentendogli, così, di prender parte alle successive fasi del concorso.