Fino a 500 euro ai suoi dipendenti nell’ultima busta paga estiva. Un’iniziativa che è partita da Saverio Mirrione, nella qualità di Presidente del Gruppo Gaspare Mirrione Spa di Castelvetrano ed Acireale, che sembra andare contro corrente a chi vive a casa con il reddito di cittadinanza.
Lo stesso spiega il motivo della decisione aziendale: “Ci rendiamo conto che il momento storico che stiamo attraversando è veramente difficile, visto il raddoppio del costo della vita (gas, luce, carburante, generi alimentari ecc.). Nella nostra filosofia aziendale viene al primo posto il benessere del nostro dipendente, che a noi piace chiamare collaboratore”.
Il bonus vale solo per il mese di Luglio e arriva a vantaggio dei 36 dipendenti del Gruppo, che si è stabilito a Castelvetrano nell’area commerciale realizzando una struttura di 70.000 mq, di cui 16.000 coperti.
Circa 20.000 euro, in parte per acquisto carburanti per tutti gli impiegati, alcuni dei quali arrivano da Palermo e non solo. Un modo per consolidare i rapporti con i dipendenti, che ancora non sanno della bella notizia che scopriranno, probabilmente anche in giornata.
“Parlare di reddito di cittadinanza in azienda è provocatorio” - continua Elena Artale, Amministratore Delegato dell’azienda. - “Lo Stato deve cambiare rotta. Deve dare contributi alle aziende, al fine d’incentivare le assunzioni ed ottenere gli sgravi fiscali per aumentare la busta paga ai dipendenti, che porta, come logica conseguenza, all’aumento dei posti di lavoro. Il reddito di cittadinanza ha ridotto la forza di lavoro. Come tutte le aziende, anche il Gruppo Mirrione ha avuto e ha difficoltà a reperire operai generici e professionisti da inserire in organico come Geometri, Architetti ed Ingegneri, tutti impegnati con le pratiche dei benefici del bonus del 110% per ristrutturazioni immobile”.
Che questo aumento in busta agli operai sia solo l’inizio di un nuovo percorso? L’azienda, che rappresenta una grossa realtà per il territorio, crede ciecamente che l’offerta lavoro ci sia un po’ ovunque e nei vari settori, ma bisogna superare il gap dello stallo lavorativo che non produce reddito ma che va a colpire le tasche dello Stato. L’idea dell’imprenditore sembra quasi una provocazione, ma che lo stesso smentisce affermando solo che bisogna tenersi stretti quegli operai che veramente amano il lavoro.
Fonte: Giornale di Sicilia