E’ l’inverno più secco della storia siciliana dal 2016 a oggi e nelle dighe mancano all’appello 73 milioni di metri cubi d’acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se entro aprile non verranno giù almeno 15 centimetri di piogge – dicono gli esperti - sarà un’estate con i rubinetti a secco. Dalla Regione assicurano: “Per ora gli invasi sono pieni a metà, aspettiamo le precipitazioni”. Ma gli agricoltori lanciano l’allarme caldo per grano e cereali. n appello alla clemenza del cielo in un’Isola dove non piove in modo copioso da oltre un mese. Il record a Trapani e Agrigento che hanno chiuso gennaio a zero millimetri.
Le uniche località che hanno visto qualche goccia d’acqua sono quelle della costa settentrionale e orientale, fra Palermitano, Messinese e parte del Catanese. Persino sulle località costiere più piovose, come la città di Messina, l’accumulo mensile ammonta a soli 9 millimetri, su una media mensile di 102. Ben al di sotto dei 19,2 millimetri del gennaio del 1982, fino ad oggi il più secco per la storia di Messina. La stazione meteorologica di Palermo ha chiuso gennaio con soli 0,5 millimetri di pioggia, contro i 6,7 del gennaio 1983, il più secco della storia per il capoluogo. La siccità comincia ad avere ripercussioni sulle dighe.
Stando al bollettino di febbraio dell’Autorità di bacino, nelle 25 dighe su 26 censite e gestiste dalla Regione ci sono 539 milioni di metri cubi d’acqua contro i 612 del febbraio dell’anno scorso. Nel Palermitano la diga Rosamarina, per esempio, ha appena 55 milioni di metri cubi rispetto a una capacità di 100, Garcia ne ha 44 milioni su 80, Piana degli Albanesi 16 milioni rispetto ai 32 che potrebbe contenere. In affanno anche la diga Arancio nel territorio di Sambuca, Santa Margherita Belice e Sciacca in provincia di Agrigento, il lago di Lentini, tra Siracusa e Catania. Dal servizio Dighe del Dipartimento regionale Acque e rifiuti chiedono di vedere il “bicchiere mezzo pieno”: “Se nei prossimi quattro mesi pioveranno almeno 15 centimetri d’acqua, potremmo arrivare allo stesso livello dell’anno scorso e scongiurare una emergenza estiva. Dobbiamo aspettare fino a metà aprile per avere il polso della situazione”.
Secondo le stime, basterebbero 100 millimetri di pioggia per avere 10 milioni di metri cubi in più nella diga Poma che al momento ne 14 milioni in meno rispetto al febbraio 2019.
Fonte: La Repubblica