Comuni belicini chiedono dichiarazione di calamità naturale per i forti acquazzoni del mese di Novembre

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I comuni belicini di Poggioreale, Partanna, Calatafimi Segesta, sono stati inseriti nell’elenco dei comuni interessati alla “dichiarazione dello stato di calamità naturale”, a seguito degli eventi atmosferici dello 10, 11 e 21 novembre 2021. L’elenco è stato trasmesso dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile al Presidente della Regionale Siciliana. Ma a richiedere, con relative delibere di giunta comunale, la “dichiarazione dello stato di calamità naturale e di emergenza” sono stati anche i due comuni di Santa Ninfa e Salaparuta che saranno inseriti in un secondo elenco, pronto ad essere redatto sempre da parte della Protezione Civile Regionale.

“Il comune di Santa Ninfa- precisa il sindaco Giuseppe Lombardino-è dovuto intervenire nell’immediato per mettere in sicurezza le strade e ripristinare la viabilità. Per fare ciò si è reso inoltre necessario l’utilizzo straordinario del personale comunale e l’ausilio di mezzi meccanici per liberare i tratti stradali divenuti intransitabili a causa dell’allagamento totale con sedimentazione di fango e detriti”.

L’amministrazione comunale si è riservata di trasmettere al Dipartimento della Protezione civile una prima stima dei fabbisogni per il ripristino di strutture, infrastrutture pubbliche e private.

“Le fortissime piogge torrenziali-evidenzia il sindaco di Salaparuta Vincenzo Drago-hanno reso impraticabile gran parte della viabilità rurale,comunale, provinciale ed ex ESA del nostro territorio.Il maltempo ha provocato anche lo smottamento di muri, paraterra e saturando con fango, pietre e detriti vari i ponticcioli. Ingenti danni a tutte le colture caudate dall’esondazione del fiume Belice. Messa a dura prova anche la rete fognaria comunale”.

Una prima presunta stima dei danni ammonterebbe a 3.250.000,00 euro, con esclusione dei danni provocati dall’esondazione del fiume.Le abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno causato ingenti danni in tutte le attività agricole, produttive e zootecniche del territorio della Valle del Belice. Si sono verificati numerosissimi smottamenti e crolli in diversi punti delle vie rurali. Poi anche cedimenti di scarpate, zone di manto stradale divelto e trasportato più a valle , buche di notevole profondità.

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