Ieri, dopo l’annuncio da parte del Sindaco di Menfi di un nuovo caso di coronavirus in città, il dodicesimo, si è attivata una vera e propria caccia all'untore sui social network.
Ciò, nonostante il primo cittadino avesse spiegato che la persona in questione era rientrata a Menfi dopo il 14 marzo e si era posta in quarantena obbligatoria senza alcun contatto con parenti e terze persone. Ma questo non ha fermato i leoni da tastiera.
A “rassicurare” i propri concittadini è stato lo stesso cittadino risultato positivo. “Signori, buonasera, leggo commenti beceri e di un’ignoranza disarmante. Sono rientrato il giorno 26 marzo dagli USA, dove ero per lavoro a servizio dello Stato, e mi sono recato nella mia residenza estiva. Non ho avuto il piacere di vedere la mia famiglia nemmeno a distanza per tutelare in primis loro e in secondo luogo tutti i compaesani. Senso civico e rispetto delle regole sono i miei controllori, cose evidentemente sconosciute a chi parla senza cognizione di causa. Con affetto il vostro dodicesimo positivo”.
Il comune di Menfi ha esternato tutta la propria solidarietà a lui e a alle altre persone che in questo momento si trovano, loro malgrado, a dovere fare i conti in prima persona con questa pandemia. “Ci scusiamo con loro a nome di tutti, compresi coloro che in questi giorni hanno commentato in maniera poco opportuna, poco sensibile e senza rispetto verso il prossimo”, si legge sulla pagina facebook del Comune.
In questi ultimi giorni, lo spirito di solidarietà sembra essere in alcuni, forse troppi, momenti sparito o dimenticato. Se da un lato è sicuramente pesante dover rimanere a casa, dover rinunciare a momenti di aggregazione e di convivialità per paura di poter contagiare o essere contagiati, dall'altro però i numeri non possono diventare più importati delle persone. Bisogna ricordarsi che dietro la parola "casi" ci sono delle persone che soffrono. Recuperiamo dunque il senso di comunità e solidarietà, solo così supereremo questo difficile momento.