Da Menfi alla Tanzania. Tante vite salvate, l’aiuto ai più bisognosi e non solo. Don Saverio si racconta in un libro

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“L’Africa nel cuore. Ismani, storia di una missione Fidei Donum”. E’ questo il titolo del libro che racconta la storia di Padre Saverio Catanzaro e la sua missione di vita. Aiutare gli Africani.

L’arciprete emerito di Menfi, ha scritto il libro durante la pandemia dell’Aprile scorso. Nessuna casa editrice, un libro scritto con il cuore. Nei prossimi giorni verrà distribuito nelle edicole, nei bar e nelle chiese. Chiunque può dare un’offerta, i soldi andranno in beneficenza ad Ismani, in Tanzania. E’ li che Padre Saverio ha fondato la sua missione, è li che ci ha messo il cuore tutta la vita.

A Marzo compirà 85 anni, nonostante l’età questo padre vulcanico non si ferma un attimo, neppure la pandemia lo ha scoraggiato. Agli inizi degli anni ’80 un giornalista che scrisse della missione, lo definì “Saverio dei miracoli” e da allora in molti lo chiamano cosi.

Si trovava in Africa quando il covid19 ha cominciato a mietere vittime in tutto il mondo. Costretto a tornare, perché i suoi familiari stavano in apprensione, si è rinchiuso nella sua abitazione di Menfi e ha cominciato a scrivere senza fermarsi un attimo, raccontando la sua vita, la sua storia di amore verso quel popolo che ama tanto.

Ogni anno, da Menfi, partono container carichi di viveri, dal latte, alla pasta, ai vestiti, macchine da cucire, materiali per aiutare giovani studenti africani e il vino da messa. Padre Catanzaro nel lontano 1973 fonda la missione di Ismani, in Tanzania, e nel giro di dieci anni riesce a costruire scuole, ospedali, chiese e strutture varie per il progresso della vita sociale in quell’ambiente tanto povero.

Sono oltre 15 le chiese costruite negli anni, 10 gli ospedali e una decina di scuole. E ancora non è finita.

Padre Saverio, in primavera tornerà tra la sua gente, per continuare a lavorare per la costruzione di una nuova chiesa. “Non faccio nulla di eccezionale, aiuto le persone bisognose e le aiuto a casa loro”. E’ questo il suo motto, aiutare gli africani a casa loro e ci riesce benissimo.

“La Tanzania racconta Padre Saverio , nella premessa nel suo libro - è una bella terra, tutta da visitare e da ammirare, in essa e nella nostra Ismani, abbiamo operato noi missionari di Agrigento per tanti anni, dal 1973 al 2012”.

Ismani è stata creata parrocchia ne 1968 dal vescovo di Iringa con la disponibilità dei Padri della Consolata, ma si attese alcuni anni per la costruzione della casa del parroco e di una scuola con 4 aule , prima che il missionario della Consolata venisse nominato parroco.

Nell’arco di 4 anni furono nominati e si alternarono tre parroci fino al 1973, anno del nostro arrivo. Allora Ismani aveva una popolazione di 38.000 abitanti quasi tutti dediti all’agricoltura. Quasi tutti i villaggi sono ormai forniti di chiese in muratura.

Dal 2012 la parrocchia è stata riconsegnata alla Diocesi di Iringa ed attualmente è retta da Padre Leonard Maliva e da Padre Eutimius. Nel suo libro, racconta nei minimi dettagli la sua vita, divisa tra la Sicilia e l’Africa. Racconta di episodi che l’hanno segnato e racconta dei disagi iniziali che comportava la vita nei villaggi.

“Adesso - racconta il parroco- ci sono abituato, all’inizio è stata un po' dura, è li che si capisce quanto abbiamo noi qui e quanto non hanno loro.

Queste splendide creature sono felici con poco. Basta un piatto di riso o un po' di latte per cambiargli le giornate e renderli felici. Hanno molta fede e negli anni ho convertito al cattolicesimo tanti giovani.

Io celebro messe, sposo tante coppie, battezzo bambini, vado in giro a trovare materiale per costruire le scuole e le chiese. La vita in Tanzania è meravigliosa. I bambini - prosegue l’arciprete emerito - portano tanta goia e pace”. E poi gli ospedali.

Ci sono piccoli ospedali dove in primis ci sono i “pronto soccorso” e poi i reparti di ostetricia. Stiamo lavorando per tanti altri reparti, per evitare di fare dieci ore di auto per poter arrivare ad un ospedale più vicino. Ci sono persone che non possono permettersi tutte queste ore e tanti purtroppo ci lasciano”. Sono tante le vite umane che Don Saverio ha salvato.

Una storia che non passò inosservata anni fa, fu quella di Regina, una giovane che viveva in un poverissimo villaggio della Tanzania. Sei anni fa, Padre Saverio, scopri che la ragazza aveva perso la vista all’occhio sinistro e rischiava di perderla anche nell’occhio destro. Orfana di padre, da quando aveva cinque anni, è rimasta con la mamma e i suoi quattro fratelli.

Lavorava nei campi quando pioveva e quando non aveva da lavorare aspettava aiuti dalle varie missioni per poter vivere. Regina, è sopravvissuta alla malaria, al tifo e all’ameba, malattie diffuse nell’area della Tanzania dove vive.

Don Saverio Catanzaro, commosso da questa storia, ha deciso di aiutarla e tornato a Menfi, ha subito provveduto a spese proprie e dei tanti volontari cattolici, per procurarle un passaporto e il biglietto, nonché indumenti e vestiari vari. Regina, è stata accolta dai medici dei vari reparti dell’ospedale di Sciacca. Ad intervenire con successo, fu l’allora primario Giovanni Saccone, con la collaborazione del suo aiuto – primario, Fabio Abate.

L’equipe esegui' un delicatissimo intervento di angioplastica, per disostruire l’arteria renale gravemente ristretta e che le causava una grave ipertensione arteriosa. Adesso sta bene. E’ tornata in Tanzania e grazie a Padre Saverio si è laureata ed è diventata una geologa.

“ La grazia di Dio opera - conclude padre Saverio Catanzaro - e anche suore sante arrivano ad essere longeve. Una suora che padre Saverio abbraccia affettuosamente, è stata anche a lavorare a Ismani, con la missione. Oggi ha 100 anni e si chiama Suor Agnese.

Foto Francesca Capizzi 

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