Il dramma di queste difficili settimane non riguarda solo contagi e morti, ma tocca da vicino i sogni e i desideri delle persone. Un sogno come quello del matrimonio, spesso definito il giorno più bello della propria vita, ma che ai tempi del Coronavirus costringe gli sposi a fare delle rinunce o ad annullare tutto. Organizzare le nozze è un grande impegno, sia psicologico che economico, che tiene occupati i futuri sposi per mesi e a volte anche più di un anno. Il decreto del Presidente del Consiglio non ha infatti vietato i matrimoni, ma le misure di sicurezza imposte hanno di fatto spogliato “il giorno del sì” di quasi tutto ciò che rende quel giorno speciale.
Alla nostra redazione sono arrivate moltissime mail di tante coppie, che dovranno sposarsi nei prossimi mesi e che non sanno cosa fare. Celebrare o rimandare il matrimonio? Le cifre ci dicono che il numero di matrimoni rimandati finora è approssimativamente la metà (con differenze da Comune a Comune), ma è destinato ad aumentare drasticamente nei prossimi mesi. Va sottolineato infatti che in generale i numeri sono stati finora clementi perché i primi mesi dell’anno vedono sempre meno nozze rispetto al periodo aprile-giugno in cui stiamo entrando.
Ne abbiamo parlato con Don Alessandro Santangelo Di Fede , Arciprete di Menfi che così ha risposto ad nostro quesito: "La CEI (Conferenza Episcopale Italiana) intorno al 12 marzo ha dato libertà ai vescovi di ogni diocesi di decidere sulla chiusura o meno delle chiese. Alcuni vescovi hanno fatto lasciare le chiese aperte, altri invece hanno invitato i sacerdoti a tenerle chiuse. Tra questi c’è il nostro cardinale di Agrigento che dal 13 marzo “fino a nuove disposizioni” ha deciso che nella diocesi di Agrigento le chiese siano chiuse e i sacerdoti possano celebrare messa senza il popolo.
Dal 4 maggio ci potrebbe essere qualche novità sull’apertura delle chiese, ma per quanto riguarda la celebrazione della messa col popolo e, in particolare, delle messe in occasione di matrimoni e di battesimi, poiché possono esserci assembramenti, credo che non sarà subito possibile fino a quando non si avranno nuove disposizioni da parte del governo e di conseguenza della CEI.