E’ stato ricordato ieri ad Agrigento il maresciallo Giuliano Guazzelli, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, ucciso dalla mafia il 4 aprile del 1992 sulla strada statale 115 Agrigento-Porto Empedocle mentre era alla guida della sua auto e stava ritornando a Menfi, il paese dove viveva con la famiglia: gli assassini, a bordo di un furgone, lo sorpassarono sul viadotto Morandi nella Valle dei Templi di Agrigento, spalancarono il portellone posteriore e lo uccisero a colpi di mitra.
A Menfi, cittadina d'adozione del maresciallo, fu proclamato il lutto cittadino ed arrivò l'allora Presidente della Repubblica Cossiga a rendere omaggio alla salma e ai familiari della vittima.
Giuliano Guazzelli, soprannominato “il mastino” per la sua abilità investigativa, fu ammazzato a 59 anni, mentre era in prima linea nella lotta contro la mafia. In venti anni di indagini fra Palermo e Agrigento era divenuto un esperto del fenomeno mafioso e dei rapporti fra mafia, politica ed affari.
Era giunto a Menfi intorno agli anni ’50 dalla Toscana. A Menfi aveva messo le sue radici sposando un’insegnante, Maria Montalbano, che gli ha dato tre figli.
La giornalista Francesca Capizzi, con un’amara riflessione, si chiede perché ancora oggi, dopo trent’anni da quel terribile agguato, la caserma dei Carabinieri di Menfi non è stata intitolata alla memoria del maresciallo Guazzelli. Queste le sue parole:
“ Ieri una serie di eventi ad Agrigento per ricordare il Maresciallo Giuliano Guazzelli. Quello che mi dispiace è che Menfi dovrebbe essere il centro per le commemorazioni in suo onore. Non lo è mai stato. Così come non è ancora stata intestata la caserma dei carabinieri di Menfi a Guazzelli. A Villaseta si, nel suo paese natale in provincia di Lucca si, a Menfi no. L’ok da parte dell’Arma è arrivato nel lontano ‘93.
Tutte le amministrazioni che ci sono state in questi lunghi anni che hanno fatto per far sì che la caserma venisse intitolata ad un eroe nostro concittadino?”