Menfi. Illuminati gli alberi di Natale in centro. Commozione durante la performance dei ragazzi del "Don Michele Arena"

Immagine articolo: Menfi. Illuminati gli alberi di Natale in centro. Commozione durante la performance dei ragazzi del “Don Michele Arena“

Inaugurato ieri l’inizio delle Festività Natalizie nella Città di Menfi, con la Santa Messa, la processione dell’Immacolata e l’accensione dei due alberi della Città:

  • l’albero “Vita e Rinascita” realizzato all’uncinetto lo scorso anno da alcune cittadine, su iniziativa, progetto e coordinazione delle sorelle Silvana e Francesca Ciccione, e posto quest’anno in Via della Vittoria;
  • l’abete donato dal Demanio Forestale "Magaggiaro" secondo le direttive ecologiche vigenti, posto in Piazza Vittorio Emanuele III e decorato con 108 fiocchi realizzati dalla Cooperativa Quadrifoglio, in ricordo delle vittime di femminicidio.

Prosegue inoltre l’alleanza educativa fra il Comune di Menfi e le scuole del territorio: è la volta dell’IISS “Don Michele Arena”, guidato dalla Dirigente prof.ssa Daniela Rizzuto, orgogliosa di accettare l’invito dell’Amministrazione Comunale. Quest’ultima ha caldamente voluto che gli studenti donassero a tutta la comunità ciò che avevano realizzato, sotto la visionaria regia della professoressa Pinella Sanci, in occasione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.

La location, suggestiva e poetica, scelta come scenario dalla stessa professoressa Sanci, è stata il portico antico della Chiesa Madre, sulla Piazza, proprio davanti l’albero. Al termine della Processione, gli studenti dell’IISS Arena Menfi si sono fatti trovare con il capo chino, attorno all’albero ancora spento. Poco dopo, ecco risuonare le note de “La canzone di Marinella” bellissimo brano del cantautore Fabrizio De Andrè , detto il “Faber”, scritto nel 1964 rievocando un femminicidio avvenuto nel 1953 a Milano. Gli studenti vestiti essenzialmente di nero, avevano sul viso un segno che si erano tracciati a vicenda con un rossetto rosso, simbolo della sofferenza inflitta alle vittime.

A scuola avevano realizzato il materiale evocativo: dei semplici fogli con scritto su ognuno il nome delle vittime; la trascrizione, cruda, grezza e senza fronzoli, ma ugualmente solenne, degli ultimi versi della bellissima canzone scelta: E come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose.

Ad uno ad uno, mostrando i cartelloni, gli studenti hanno percorso il corridoio che gli scout hanno prontamente segnato fra l’albero e il porticato laterale della Chiesa Madre; i ragazzi sono così passati -alla maniera di una sorta di metateatro pirandelliano- fra i cittadini, le autorità civili, militari e religiose presenti.

Solo una delle studentesse, Noemy, indossava una maglia rossa; portava fra le mani delle rose rosse fresche e sul capo una corona di alloro secca, ad evocare una laurea mai celebrata; sul suo viso, un maquillage da lei stessa realizzato, riproduceva lividi, dolore e violenza subita. Ha raggiunto il porticato poco prima del cartellone con su scritto “Ciao Giulia”, fra l’emozione e la commozione di tanti fra i presenti, come affermato alla fine dal Sindaco dott. Vito Clemente. Al giungere sul porticato dell’ultimo cartellone terminavano anche le ultime note della canzone.
La studentessa Noemy Stallone ha poi eseguito un monologo divenuto tristemente virale, da lei autonomamente reinterpretato.

Al termine, la comunità si è diretta attorno all’albero e, fra le parole di augurio del Sindaco da parte di tutta l’Amministrazione e l’applauso dei presenti, si sono infine accese le luci dell’Albero.
Contemporaneamente, poco distante, dopo 12 anni, si è accesa la grande stella del Presepe Vivente in Contrada Cinquanta che quest'anno sarà nuovamente animato.

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