Menfi, preziosa teca della Madonna delle Lacrime di Siracusa arriva in città dal 13 al 15 Gennaio

Immagine articolo: Menfi, preziosa teca della Madonna delle Lacrime di Siracusa arriva in città dal 13 al 15 Gennaio

Dal 13 al 15 Gennaio la preziosa teca della Madonna delle Lacrime di Siracusa arriverà a Menfi. L’arrivo è previsto per le ore 17 di venerdì 13 in Piazza Vittorio Emanuele, di fronte la Chiesa Madre.
Verrà portata in processione sino alla Chiesa del Soccorso, dove l’arciprete don Alessandro Di Fede Santangelo presiederà la Santa Messa.
Nei successivi giorni fitto il calendario delle visite della teca secondo il manifesto pubblicato.

Primo giorno - Venerdì 13 Gennaio

Ore 17.00 - Raduno in Piazza Vittorio Emanuele (Chiesa Madre), accoglienza del Reliquiario e processione verso la Chiesa del Soccorso;
Ore 18.30 - Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arciprete don Alessandro di Fede Santangelo. Al termine, visione del Documentario storico della lacrimazione di Maria;
Ore 21.00 - Catechesi con le famiglie e gli operatori pastorali.

Secondo giorno - Sabato 14 Gennaio

Ore 09.30 - Celebrazione Lodi;
Ore 10.00 - Visita del Reliquiario alla Casa di Riposo “La Grande Famiglia”, in via Ognibene, ed agli ammalati della Comunità Parrocchiale;
Ore 16.00 - Incontro con i bambini ed i ragazzi del catechismo;
Ore 17.00 - Visita agli ammalati;
Ore 18.00 - Recita del Santo Rosario, animata dalla Confraternita del Soccorso;
Ore 18.30 - Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Alessandro Damiano, Arcivescovo Metropolita di Agrigento;
Ore 21.00 - Veglia di Preghiera Mariana.

Terzo giorno - Domenica 15 Gennaio

Ore 08.30 - Recita del S. Rosario;
Ore 09.00 - Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Parroco;
Ore 11.00 - Celebrazione Eucaristica con i bambini ed i ragazzi della Catechesi, presieduta dal Rettore del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa;
Ore 16.30 - Visita e preghiera personale al Reliquiario delle Lacrime di Maria;
Ore 18.00 - Recita del Santo Rosario, animata dalla Confraternita del Soccorso;
Ore 18.30 - Celebrazione Eucaristica presieduta da don Giuseppe Cumbo, Vicario Generale della Diocesi di Agrigento;
Ore 19.30 - Saluto e partenza immediatamente dopo la Santa Messa.

Madonna delle Lacrime di Siracusa, ecco le cose da sapere
La lacrimazione della Vergine da un quadro di gesso, avvenuta nell’Agosto del 1953 nella città siciliana, fu vagliata scientificamente e giudicata inspiegabile da una commissione presieduta da un ateo. La Chiesa riconobbe la prodigiosità dell’evento in breve tempo e nel 1994 san Giovanni Paolo II consacrò il Santuario meta ogni anno di milioni di pellegrini.

La Madonna delle lacrime di Siracusa si riferisce ad un prodigio avvenuto nella città siciliana nel 1953 e riconosciuto in pochi mesi dalla Chiesa. Si tratta di uno dei prodigi mariani, come l’apparizione di Guadalupe in Messico all’indio Juan Diego nel 1548; quella del 1830 a Parigi, alla suora Figlia della Carità s. Caterina Labouré; quella di La Salette in Francia nel Settembre 1846, ai due pastorelli Maximin Giraud e Mélanie Calvat; quella di Lourdes nel 1858 all’umile Bernadetta Soubirous; quella di Castelpetroso (Isernia) nel 1888, alle due contadine Serafina e Bibiana; quella di Fatima nel 1917 a tre pastorelli Lucia Dos Santos, Giacinta e Francesco Marto.

Fino alle apparizioni, tuttora in corso, cominciate a Medjugorje in Bosnia nel 1981 a sei veggenti e sulle quali si attende il pronunciamento ufficiale della Chiesa.

Quando è avvenuto il miracolo?
Alla fine di Agosto del 1953. Non c’era ancora la televisione, ma la radio, i cinegiornali e la stampa, che diedero molto risalto al prodigio miracoloso, diffondendolo in tutta Italia e nel mondo.

Cosa accadde esattamente?
Due giovani coniugi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti, sposatisi il 21 Marzo del 1953, abitavano in una modesta casa in Via degli Orti di S. Giorgio a Siracusa. La signora Antonina era in attesa del primo bambino, ma la gravidanza però si presentava difficile, al punto che a volte le procurava l’abbassamento della vista; il 29 Agosto, verso le 3 di notte, quel disturbo si acuì a tal punto da renderla completamente priva di vista.

Lo scoraggiamento fu totale, procurandole molta sofferenza, ma inaspettatamente, verso le 8,30 del mattino, la vista tornò come prima e, alzando lo sguardo verso il quadretto di gesso attaccato a capo del letto, incredula e meravigliata, vide grosse lacrime scendere sul viso della Madonnina. Immediatamente richiamò l’attenzione del marito gridando: “La Madonnina piange”.

Come era da aspettarselo, la notizia si sparse velocemente in tutta Siracusa e da lì nel mondo, suscitando enorme scalpore. La casa dei coniugi Iannuso si trasformò in meta di pellegrinaggio, che le foto dell’epoca documentano, perché tutti volevano vedere la “Madonnina che piange”. La statuetta-quadretto era un mezzo busto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria ed era un regalo di nozze, ricevuto dai giovani sposi.

Quanto durò la lacrimazione?
La misteriosa lacrimazione si protrasse a più riprese dal 29 Agosto al 1° Settembre; l’atteggiamento della Chiesa, in questo frangente, fu di opportuna prudenza. Il parroco di allora, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia arcivescovile di Siracusa, si recò il 1° Settembre verso le 11 in casa Iannuso, con alcuni dottori del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia. Questi esperti, tra cui il dottor Michele Cassola, dichiaratamente ateo, e che in seguito presiederà la Commissione scientifica, una volta sul luogo, divennero testimoni oculari della lacrimazione: gli occhi di Maria si manifestarono gonfi di lacrime, come di una persona presa da forte emozione, che presero a scendere rigando il delicato volto, andando a raccogliersi nel cavo della mano.

Anche se alcuni presenti riuscirono ad assorbire con del cotone qualche lacrima, come già nei giorni precedenti, i chimici, con la loro provetta, riuscirono ugualmente a raccoglierne una parte di circa un centimetro cubo.

Ci furono analisi tecnico-scientifiche?
Dopo questo prelievo, la Madonna non pianse più; quasi aspettasse questa raccolta ufficiale. Il quadro fu poi, nei giorni seguenti, sottoposto all’esame di una Commissione scientifica, che ne diede un’ampia relazione. Riportiamo solo alcuni punti salienti: la parte di apparente maiolica dell’effige della Vergine fu staccata dal vetro nero di supporto e si poté constatare che era costituita da uno spessore di gesso da 1 a 2 cm circa e che al momento dell’esame era completamente asciutta. Il liquido raccolto venne poi sottoposto ad una serie di analisi chimico-fisico-biologiche, che, confrontate con il secreto lacrimale di un adulto e di un bambino di due anni e sette mesi, facevano riscontrare la stessa composizione e le stesse sostanze escretorie del tipo di lacrime umane.

La relazione porta la firma dei componenti e dello stesso presidente della Commissione, dottor Cassola, il quale pur essendo ateo e non credente, non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno: la data è del 9 Settembre 1953.

Qual è stata la posizione della Chiesa?
Dopo la pubblicazione di questo documento, tre mesi dopo, il 12 Dicembre 1953, l’episcopato della Sicilia unanimemente dichiarò autentica e senza dubbio la lacrimazione prodigiosa. Un anno dopo Papa Pio XII, il 17 Ottobre 1954 diffuse nel mondo un radiomessaggio, dicendo tra l’altro: «Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh, le lacrime di Maria!». Si era in pieno periodo della cortina di ferro sovietica e della Chiesa del silenzio, perseguitata dal regime comunista.

Il 19 Settembre 1953 il quadro, ripristinato nella sua interezza, fu sistemato in una stele di pietra bianca in Piazza Euripide. Il grande culto sviluppatosi fece accorrere negli anni milioni di fedeli e si rese necessario nel tempo la costruzione di un Santuario più grande. Il quadretto rimase a Piazza Euripide fino al 1968, quando fu spostato sull’altare della cripta dell’erigendo Santuario; qui rimase dal 1968 al 1987 e dal 1° Maggio 1994 al 4 Novembre 1994.

Quando fu costruito e consacrato il nuovo santuario?
Il nuovo tempio fu iniziato nel 1989, magnifico nella struttura e alto circa 103 metri. L’ardita realizzazione è opera degli architetti francesi Andrault e Parat. La sua forma sembra indicare una lacrima caduta dal cielo ed ha la capienza di 11.000 posti in piedi e 6.000 a sedere, con 16 cappelle. La cripta ha 18 ingressi ed una capienza di 3.000 posti. Il santuario venne consacrato da San Giovanni Paolo II il 6 Novembre 1994. «Le lacrime della Madonna - disse in quell’occasione il Pontefice - appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico».

Dove sono custodite le lacrime?
Sono state raccolte in un artistico e prezioso reliquiario, opera del professore Biagio Poidimani di Siracusa. È a tre ripiani sovrapposti ed alla base, ai quattro angoli, vi sono le statuine di Santa Lucia, patrona di Siracusa, San Marziano, primo vescovo della città e quelle dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Questo reliquiario fu richiesto sul letto di morte nel 1973 dal dottor Cassola, il quale se lo strinse al petto e, dopo un po’, singhiozzando, chiese un confessore, dicendo: «Prima, vedevo davanti a me come una muraglia invalicabile. Ora quella muraglia, grazie al pianto della Madonna, è crollata». Il nuovo santuario accoglie circa un milione di pellegrini all’anno, provenienti da tutto il mondo.

Qual è la particolarità del prodigio di Siracusa?
Si distingue da tutti gli altri eventi eccezionali, che hanno visto la Madonna come protagonista perché se a Fatima, Lourdes, Parigi, La Salette, la Vergine ha fatto conoscere il suo dolore e la sua esortazione al pentimento, attraverso veggenti ed umili ragazzi, a Siracusa parlò con il suo pianto, a migliaia di persone e, quasi a confermare il prodigio, affinché fosse creduto, si è sottoposta a fredde analisi scientifiche da laboratorio, perché a differenza di tutte le altre visioni ed apparizioni, il prodigio di Siracusa resta comprovato dalla scienza.

In un suo studio, il teologo Stefano De Fiores diceva nel 1978: «Maria piange per lanciare alla società un ultimo monito a non rifiutare il Regno di Dio e a non respingere ostinatamente i messaggi profetici dei suoi umili veggenti. Il suo è un pianto estremamente serio, saturo di tristi presagi, un richiamo a non respingere gli inviti divini, onde non incorrere nella rovina».

 

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