Menfi, trascina in giudizio il Comune per il pagamento della parcella da 130 Mila Euro. Il tribunale rigetta la richiesta

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Niente da fare per Alfonso Cimino che è l'attuale presidente dell'ordine degli architetti di Agrigento e che si era occupato del progetto per la messa in sicurezza e restauro del complesso architettonico adiacente all’ex chiesa della Provvidenza.

Ha citato - davanti al tribunale di Sciacca - il Comune di Menfi per vedersi riconoscere il compenso professionale di 131.121 euro. Era il 24 ottobre del 2016 quando l'architetto Alfonso Cimino faceva ricorso (citava il Municipio ndr.) al palazzo di giustizia. Adesso, il giudice Bandini del tribunale di Sciacca ha rigettato la richiesta dell'architetto Cimino che è stato condannato - in quanto soccombente nel giudizio - al pagamento delle spese legali.

Dieci anni prima, il Comune di Menfi aveva pubblicato un avviso per conferire l'incarico professionale esterno per i lavori di messa in sicurezza e restauro del complesso architettonico adiacente all’ex chiesa della Provvidenza. E nell'avviso era stato indicato il compenso - complessivi 36.856 euro - per la redazione del progetto e del piano di sicurezza.

L’incarico - secondo quanto è stato ufficialmente ricostruito dall'avvocato Santo Botta - veniva conferito all’architetto Alfonso Cimino. Nel corso della progettazione, il professionista comunicava all’ufficio tecnico che erano emerse problematiche di tipo geologico che avrebbe determinato una lievitazione dei costi dei lavori a base d’asta e, per l’effetto, delle competenze professionali dovute in suo favore. Il professionista, pur in assenza di una preventiva autorizzazione da parte dell’ente locale, consegnava il progetto - prosegue la ricostruzione diramata dall'avvocato Santo Botta - .

Nel frattempo, la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Botta intercettava un bando regionale che avrebbe consentito il finanziamento dell’opera. Nel 2010 la giunta comunale - composta da Michele Botta Michele, Antonino Mistretta, Antonino Di Carlo, Ignazio Napoli e Giuseppe Mauceri -ha deliberato la partecipazione del Comune di Menfi, con il progetto redatto dall'architetto Cimino, ad una selezione dell'assessorato regionale Economia e Bilancio. Il professionista, stando alle ricostruzioni del legale Botta, sollecitava il Comune di Menfi al pagamento della parcella con gli importi maggiorati in forza della variante operata in corso di progettazione per complessivi euro 131.121,07.

Il 24 ottobre del 2016, Cimino ha convenuto in giudizio il Muncipio. Si sono costituiti il Municipio di Menfi, con l’avvocatura comunale, gli ex amministratori Michele Botta, Ignazio Napoli e Antonino Di Carlo, con gli avvocati Santo Botta e Valentina BIunda, Giuseppe Mauceri e Antonino Mistretta e il funzionario C.D., con l’avvocato Leonardo Gagliano.

I legali Botta e Blunda hanno eccepito la validità del disciplinare d’incarico e l’inapplicabilità ai membri della giunta delle disposizioni in tema di impegno di spesa e di obbligo della preventiva copertura finanziaria per insussistenza del nesso causale del diritto dell’architetto Cimino ad ottenere il pagamento della parcella. Sempre gli avvocati Botta e Blunda hanno contestato la quantificazione della parcella avanzata e dei relativi interessi di mora. Il tribunale di Sciacca, condividendo le tesi degli avvocati dei convenuti, ha rigettato le domande avanzate dall’architetto Alfonso Cimino, condannandolo al pagamento delle spese legali.

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