Ed adesso a rischio chiusura sono le Terme di Montevago. La forte pioggia della settimana scorsa, dopo aver rotto gli argini del fiume Belice, facendo arrivare nella struttura, dove c'erano 15 persone, una valanga di fango e acqua che ha distrutto tutto quello che ha trovato davanti, adesso trascina nello sconforto i 10 dipendenti che vi lavorano. I danni sono incalcolabili: la fonte termale è oggi invasa dal fango, le cucine e gli alloggi sono allagati. "Una manutenzione del fiume avrebbe potuto limitare i danni, ma dopo dieci anni di richieste alla Regione, questi erano stati avviati solo la scorsa settimana" dice la proprietà che chiede alle istituzioni un aiuto concreto. Quaranta persone lavorano nella struttura nel periodo estivo, ma da soli adesso non ce la facciamo. Rischiamo di chiudere" spiega il proprietario Pietro Giuffrida.
"Tutti i colleghi dipendenti ci siamo da subito sbracciati a spalare il fango - dice Ignazio Azzara in rappresentanza dei lavoratori - Il nostro è un grido di allarme lanciato alla politica per dare un sostegno all'azienda che ha subito danni per centinaia di migliaia di euro. Abbiamo danni alle strutture, agli arredi, corredi, impiantistica. Prenotazioni disdette. Una attività in ginocchio. I periti stanno valutando. Chiediamo un aiuto anche che ci consenta di conservare i posti di lavoro. In piena stagione qui lavorano oltre 40 dipendenti. Il turismo termale crea economia oltre l'indotto. In questo periodo siamo in 10 assunti a tempo indeterminato - dice Azzara. - Ed oggi a malincuore l'azienda ha licenziato i primi 4 lavoratori".
In Sicilia oggi sono rimaste solo due realtà termali. Una in provincia di Messina e questa nella Valle, oggi a serio rischio chiusura.