“Per la festa di Pasqua si riproduce la passione di Gesù Cristo che culmina: nellaMorte, Risurrezione ed Incontro.
Al Venerdì Santo vi è la funzione delle tre ore di agonia.
Il Cristo posto in croce, dopo la predicazione delle sette parole, muore, chinando il capo al cospetto dell’Addolorata e del popolo commosso. Verso l’Ave, deposto dalla croce dentro l’urna, a cura prima della confraternita del SS. Crocefisso, ha luogo la mesta e raccolta processione per le vie del paese con musica funebre. Al ritorno in chiesa avvieneil seppellimento sopra la mensa dell’altare maggiore, dietro lo schermo di un sepolcro. Il Sabato Santo a mezzanotte risorge il Cristo. La celebrazione è di esclusiva dei celibi da oltre un secolo. La risurrezione avviene con quel congegno consistente in un asse di legno piantato, conun canotto quadro scorrevole, alla cui estremità inferiore sono legate due corde ingoiate in carrucole laterali, in alto e controbilanciate da due massi (mazzare), alla estremità superiore vi è una piattaforma sulla quale è istallato il Cristo Risorto, in cartapesta. Al Gloria si spingono i massi in basso verso il fossato e il canotto scorrendo di salto, per m.3.50, manda il Cristo in trionfo sul sepolcro, posto in cima all’altare, mentre dietro al capo si apre una raggiera, che fuoriesce da un telone (opera del pittoreG. Ganga), portante dipinte le guardie atterrite fra ruderi ed alberi.
Nel contempo cade un gran velo pitturato, appeso anteriormente.
L’incontro avviene la Domenica, a cura degli ammogliati, fra due statue: il Salvatore (del Bagnasco) e l’Immacolata previo annuncio dell’angelo nella via dott. Fazzino, tra la osannante folla di fedeli. Segue il sermone, la musica e la processione.
La festa di Pasqua è molto affollata di forestieri e di venditori di leccornie.
Non può mancare l’uovo di Pasqua e lu cucciddatu.”
Tratto dal libro Salaparuta IERI E OGGI del Can. B. Graffagnino
Questo quanto accadeva al paese vecchio prima del terremoto del 1968, la tradizione si è perpetuata prima alla baraccopoli e successivamente nel nuovo centro di Salaparuta.
Qui, la mattina della domenica all’alba vengono portate a spalla la statua del Cristo che viene collocata all’angolo di via Puglia, mentre la statua dell’Immacolata con il velo nero viene collocata all’angolo di via Bellini.
Oggi L’incontro si fa alle ore 12.00 subito dopo la messa, mentre anticamente si faceva prima all’alba e successivamente alle ore 10.00.
Alle ore 12.00, due ragazzi, uno vestito da “Angelo” con le ali e la spada in mano l’altro che lo accompagna rappresentante il Fratello con un fiocco rosso al braccio ed una candela in mano, vanno dalla statua del cristo risorto, percorrendo tutta la via Lincoln fino alla via Bellini dove annunciano all’Immacolata la risurrezione del Cristo.
L’Angelo, dopo l’inchino di rito recita all’Immacolata “Rallegrati Maria che tuo figlio è risorto levati il manto e vieni con me.” A queste parole la Madonna viene spogliata dal suo lutto.
A questo punto entrambe le due statue, portate a spalla dagli uomini, si muovono dai rispettivi posti per raggiungere il luogo dell’Incontro.
Il momento più emozionante è quando le statue si incrociano inchinandosi rispettosamente una all’altra, grazie alla maestria di chi le porta in spalla, per poi continuare con una danza tra il sacro ed il profano
Il luogo in cui oggi si svolge l’incontro è la via Lincoln, nello spazio adiacente la Chiesa della Trinità; le due pesanti statue vengono portate a spalla da 12 uomini ciascuna, muovendosi al suono della banda musicale che intona delle marce.
Negli anni passati i ragazzini piccoli erano soliti portare all’incontro un uovo di cioccolata, mentre anticamente si portava “ lu Cannatuni” che veniva consumato direttamente in chiesa.
Completata la fase dell’incontro il parroco ringraziando i presenti pronuncia un breve discorso,benedicendo i presenti.
Successivamente le due statue vengono riportate nella chiesa della Trinità, dove viene sciolta la manifestazione.