Anche il comune di Salaparuta si mobilita in difesa dell’ospedale di Castelvetrano. Il consiglio comunale, infatti, ha approvato, all’unanimità, nella seduta dello scorso 27 dicembre 2018, un ordine del giorno con il quale viene “chiesto a tutte le Istituzioni preposte di salvaguardare e migliorare l’offerta sanitaria in favore dei cittadini del Belice, attraverso il potenziamento delle prestazioni sanitarie e assistenziali erogate dal Presidio Ospedaliero di Castelvetrano”. Una chiara e netta presa di posizione che muove dalla considerazione che negli ultimi tempi l’ospedale civile di Castelvetrano ha subito un graduale “svuotamento e declassamento con importanti reparti che sono stati trasferiti altrove con evidenti disagi per tutta la popolazione della Valle del Belice che ha sempre fruito dei servizi sanitari offerti dalla struttura”.
In realtà si rimarca come la struttura sanitaria costituisca un polo sanitario di eccellenza in grado di offrire servizi sanitari idonei alla popolazione belicina. Una struttura costruita su un’area ospedaliera di 43.188 metri quadri, dotata peraltro di idoneo e funzionale eliporto autorizzato anche per voli notturni.Il documento approvato mette in evidenza l’importanza dell’ospedale di Castelvetrano sia per la sua collocazione geografica (Castelvetrano è equidistante tra molti paesi del Belice e dalle località marine-turistiche di Selinunte,Triscina, Tre Fontane) sia perché si pone come unità operativa finalizzata a garantire “emergenza ed urgenza”. “Senza dimenticare-si legge nell’ordine del giorno-che l’ospedale, oltre a trovarsi nelle immediate vicinanze con l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo è provvisto di pista per l’Elisoccorso e di due postazioni stabili del 118”.
Insomma per gli amministratori e consiglieri comunali di Salaparuta l’ospedale di Castelvetrano è invece da salvaguardare e potenziare essendo peraltro il territorio inserito tra quelli ad alto ”rischio sismico”.Copia del documento è stato inviato al Governatore della Regione Siciliana, all’Assessore Regionale alla Sanità e al Ministro della Salute.