Marcia indietro del comune di Salaparuta che ha “revocato” la determinazione di settore dello scorso 26 gennaio 2022 riguardante il servizio di gestione dell’impianto di pubblica illuminazione. A provocare la revoca dirigenziale (datata 31 gennaio 2022) in autotutela: il riscontro di “anomalie e rifusi” riportate nel provvedimento amministrativo. E proprio sulla determinazione revocata si era registrata la presentazione, nei giorni scorsi, di un’interrogazione al sindaco di Salaparuta Vincenzo Drago, da parte del capogruppo di minoranza consiliare Michele Antonino Saitta.
“Si interroga-si leggeva nell’interrogazione-per sapere se l’amministrazione comunale ha effettuato un’attenta analisi di costi-benefici, perché da quello che si evince a fronte di un impegno finanziario per realizzare l’opera di 883.915,57 l’ente si impegna a pagare un canone annuo pari a 138.835,55 euro per 23 anni per un totale di 3.174.000,00 euro.
Si chiede, altresì’, di sapere se nella relativa determina n. 9 del 26 gennaio 2022 andava previsto il parere contabile visto l’impegno finanziario. E se l’amministrazione comunale prima di procedere all’indebitamento dell’Ente per un così lungo periodo ha valutato altre strategie”.
Nel documento il consigliere Saitta chiedeva, inoltre, di “sapere le motivazioni del mancato avvio dell’intervento sulle strade carrabili e se è stato interpellato l’Assessorato Regionale Acqua, Energia e Rifiuti per sapere se era in programma rifinanziare la misura o utilizzare le somme dei ribassi d’asta degli interventi finanziati con la misura Azione 4.1.3 per finanziare ulteriori opere inserite in graduatoria”.
Nei prossimi giorni, sulla questione e sull’ interrogazione è attesa la replica del sindaco di Salaparuta Vincenzo Drago.