A Sambuca, un successo, come nelle previsioni, le prime due serate che hanno proposto, la nuova edizione del presepe vivente. La rievocazione, tratta dalla visione di San Francesco (questa la novità) ha fatto da guida tra le 24 scene ambientate nella suggestiva cornice dell’antico quartiere arabo. Molti consensi da parte delle centinaia di visitatori calamitati a Sambuca da vari centri dell’Isola.
Non nascondendo il loro stupore, si sono aggirati tra archi rampanti e scale in pietra, fino alla grotta, ricavata proprio a ridosso delle antiche "purrere" - cave di pietra arenaria che risalgono al periodo del Castello di Zabut, il mitico emiro, fondatore del paese.
Oltre 200 figuranti, tra i quali gli amministratori comunali, hanno fatto rivivere la nascita di Gesù tra racconti tratti dall'Antico testamento in mezzo alle sette viuzze del quartiere trasformato in una Gerusalemme in miniatura. Molti i consensi per la cura anche dei minimi particolari che ha caratterizzato i costumi, le recite, i canti, in altre parole, la ricostruzione storica dell’evento.
Tuttavia non sono mancate le critiche, molto dure e meritate come i consensi. Ha dato non molto fastidio, la ressa, il serra serra che si sono venuti a creare per accedere al percorso. Spintoni, urti, bambini piangenti o scalpitanti come puledri che tiravano calci negli stinchi dei vicini.
Si é lamentata, in particolare, la mancanza di apposite transennature, che restringendosi man mano, consentissero di smistare l’enorme folla dei partecipanti ed incanalarli, in una ordinata fila indiana, verso le postazioni di Piazza Navarro per pagare il tiket ed immettersi così nel percorso. Ci vuol poco a rimediare. Un pizzico di buona volontà ed una più accurata sorveglianza da parte degli organizzatori. Ci si augura che nei prossimi appuntamenti del 4 e 5 gennaio si riesca nell’intento. In questo modo si raggiungerebbe veramente il top di un evento destinato a crescere di anno in anno ed a richiamare folle sempre più numerose di visitatori.