Menfi, cosparge di benzina i mobili dell’ufficio e minaccia di appiccare il fuoco con un accendino e un foglio di carta

Immagine articolo: Menfi, cosparge di benzina i mobili dell’ufficio e minaccia di appiccare il fuoco con un accendino e un foglio di carta

Momenti di panico  mercoledì mattina, quando il sessantenne  G. DR., è entrato come una furia negli uffici del consorzio di bonifica con in mano una bottiglia da due litri di benzina e ha cominciato a cospargerla a terra e  sui mobili.  I colleghi,  terrorizzati, hanno cercato di calmarlo ma lui, visibilmente agitato,  minacciava con un accendino e un foglio di carta di appiccare il fuoco. “Mi spetta un avanzamento di carriera e i dirigenti ancora non fanno nulla, è una vergogna”.

Un dipendente è riuscito a chiamare i carabinieri della locale stazione di Menfi che sono intervenuti prontamente. All’arrivo dei militari dell’arma, G. DR continuava ad urlare e a minacciare di appiccare il fuoco. Dopo circa un’ora sono riusciti a convincerlo ed è stato portato in caserma dove ha cercato di spiegare  i motivi del gesto.   

Il dipendente è molto conosciuto, è di Villafranca sicula ed è un ex sindacalista della Cgil.  Da alcuni mesi lavora presso la sede di Menfi. Poco tempo fa lavorava presso la sede di  Ribera, ma è stato poi trasferito in seguito ad un altro episodio. Il sessantenne aveva distrutto alcuni uffici ed era stato denunciato. Il motivo pare fosse sempre lo stesso, la richiesta di un avanzamento di carriera. Una protesta, la sua, contro i vertici del consorzio . Un anno fa, pare abbia anche tentato di distruggere mobili all’interno di alcuni uffici delle sedi di Palermo ed Agrigento. 

“ C’era cattivo odore di benzina, l’ha cosparsa ovunque,  ci ha minacciati e ha detto che avrebbe appiccato il fuoco - racconta un dipendente - e che si sarebbe dato fuoco lui stesso. Vuole un avanzamento di carriera  ed è  convinto  che gli spetti.   Noi siamo riusciti ad uscire dalla stanza, mentre il responsabile  della sede è rimasto li per cercare di farlo calmare. Se avesse appiccato il fuoco, sarebbe stata una tragedia.  Fortunatamente abbiamo  chiamato i carabinieri e sono riusciti a farlo ragionare”. 

I dipendenti negli ultimi mesi sono sul piede di guerra anche perché non percepiscono lo stipendio e pare che G. DR avesse lamentato anche questa situazione. L’uomo si trova agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

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