In data 25 aprile, alle 23:00 circa, i Carabinieri Compagnia di Castelvetrano sezione radiomobile, durante il servizio perlustrativo, transitando nella via XX Settembre di Castelvetrano incrociavano un autovettura Fiat Panda di colore Marrone con delle persone a bordo. La suddetta auto risultava rubata come da denuncia presentata dal proprietario, lo stesso giorno. I militari intimavano l'alt ma i due si davano alla fuga. Grazie anche al Gps istallato sull'autovettura i due venivano bloccati dopo un inseguimento nella strada che da Menfi porta a Santa Margherita di Belice.
Il V. A., che era alla guida dell'auto rubata, dichiarava ai militari che si trovava a Castelvetrano nell’abitazione della fidanzata e che a seguito di una lite con la stessa veniva buttato fuori di casa dal papà della ragazza. Per ritornare a Menfi, località ove risiede, aveva preso la propria moto, che si trovava in sosta sotto l'abitazione della fidanzata, ma dopo diversi tentativi la moto non si era accesa. A questo punto, a pochi metri dall'abitazione della fidanzata, trovava una Fiat Panda con le chiavi inserite e la prendeva “a suo dire” per ritornare a Menfi. A bordo dell'autovettura c'era pure il Sig. S.S. di Menfi.
Nei confronti del Sig. V. A. e del Sig. S. S. veniva disposta dall'autorità giudiziaria la misura degli arresti domiciliari.
In data 29.04.2020, presso il Tribunale di Sciacca Ufficio Gip Dott. Alberto Davico, si svolgeva l'udienza per deliberare sulla richiesta di convalida dell'arresto.
L'avv. Giuseppe Buscemi, difensore del V. A. chiedeva la revoca dell'arresto domiciliare ed in ogni caso di adottare una misura meno afflittiva. La stessa richiesta veniva fatta dall’ avv. Francesco Di Giovanna difensore del S. S.. Il Giudice revocava la misura dell'arresto, e adesso i soggetti sono liberi con il solo obbligo di dimora nel comune di Menfi.