La questione è quella relativa al mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori del Consorzio AG 3, causato da una lunga vicenda giudiziaria terminata con il pignoramento presso terzi dei fondi che la Regione destina all’ente.
Il Sifus - Si legge sulla pagina de Il Futuro dipende da te - ha messo in atto una serie di proteste in tutta la Sicilia rurale degli 11 Consorzi di Bonifica, interessando maggiormente i territori di Agrigento, Catania e Ragusa, partendo dallo sciopero della fame e della sete ad inizio maggio e proseguendo attraverso una convocazione in prefettura, fino al deposito alla procura della Repubblica di competenza l'esposto/querela per la mancate opere di Bonifica, il mancato pagamento delle spettanze, il mancato avvio delle attività di manutenzione ed erogazione del servizio irriguo all'utenza consortile, così com'è previsto dallo statuto e dalle motivazioni per cui arriva il contributo pubblico regionale.
La sigla sindacale evidenzia che "Oggi 08 giugno in presenza dei lavoratori e degli agricoltori lamentiamo unitamente per le mancate attenzioni politiche in materia agricola a tutela e difesa dell'agrosistema, considerato che ad oggi la mancata prosecuzione del turnover non permette il riefficientamento delle piante organiche variabili, utili a svolgere il corretto carico di lavoro propedeutico alle finalità del Consorzio di Bonifica medesimo.
La mancata liquidazione separata dei debiti contratti dagli 11 Consorzi di Bonifica mandatari senza rappresentanza, poiché non è stata mai avviata la liquidazione coatta. Tra l'altro, non serve a nulla una nuova riforma presentata dall'assessore al ramo, poiché non produrrà i suoi frutti prima di 5 anni, come scritto nella stessa bozza a noi consegnata, poiché l'acqua alle piante va garantita oggi, domani e tutti i giorni a venire.
Attendere 5 anni è un fallimento annunciato e per questo motivo il Sifus continuerà questo percorso di protesta la prossima settimana a Ragusa e poi faremo capannello a Palermo davanti l'Ars, finché otterremo misure esaustive e non misure tamponi che hanno breve beneficio. In particolare ci riferiamo ai pignoramenti per cui un contributo straordinario da inserire in variazione di bilancio, non risolverà il problema delle continue aggressioni dei pignoramenti determinati dai quasi 200 milioni di euro contratti dal 1996 ad oggi".