Da decenni, la sezione di Sciacca dell’Archivio di Stato di Agrigento si trova nell’edificio sito in via Figuli.
I sigg.ri L.B., infatti, hanno stipulato con il Ministero della Cultura un contratto di affitto che si rinnova periodicamente.
Nel corso dell’ultimo rinnovo, il Ministero aveva richiesto un aggiornamento della documentazione edilizia ed un nuovo certificato di destinazione d’uso anche per il piano seminterrato dell’immobile.
Così i sigg.ri L.B. avevano conferito incarico ad un tecnico il quale aveva presentato una Scia in sanatoria per la regolarizzazione di alcune difformità e richiedere la modifica della destinazione d’uso dell'immobile.
Il Comune di Sciacca, tuttavia, preavvisava i sigg.ri L.B dell'intenzione di non accogliere tale segnalazione certificata poiché riteneva che l’istanza di S.C.I.A. in sanatoria era da considerare come “ristrutturazione edilizia” e, pertanto, intervento vietato in un lotto di terreno che ricadeva in “zona bianca”, cioè una zona non disciplinata dal PRG.
Ed, infatti, il lotto di terreno ove ricade l’immobile realizzato negli anni ‘70 non era stato previsto nel nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Sciacca approvato nel 2020.
I sigg.ri L.B., allora, si rivolgevano all’avvocato Santo Botta il quale presentava memorie avverso il preavviso di rigetto emesso dal Comune di Sciacca.
Nonostante le puntuali memorie, il comune si determinava ad emettere il provvedimento definitivo di rigetto.
Allora, i sigg.ri L.B. presentavano ricorso al TAR Palermo avverso il diniego di scia in sanatoria, sempre con il patrocinio dell’avvocato Santo Botta.
Contestualmente, i sigg.ri L.B. richiedevano al Comune di Sciacca di provvedere a disciplinare il lotto ove ricade il loro immobile mediante la procedura di variante parziale al PRG (oggi PUG, Piano Urbanistico Generale), previsto dalla nuova legge urbanistica regionale.
Anche tale richiesta, in un primo momento, veniva rigettata dal Comune di Sciacca: così che i sigg.ri L.B. erano costretti a proporre un secondo ricorso al TAR.
In pendenza dei giudizi, il Comune di Sciacca si determinava ad avviare il procedimento di approvazione della variante parziale del Piano prevista dall’art. 26 della Legge regionale n.19/2020.
La variante allo strumento urbanistico veniva approvata definitivamente dal consiglio comunale saccense lo scorso marzo.
Il Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, Presidente dott.ssa Cabrini, relatore dott.ssa Farhat, ora ha deciso di accogliere <<sotto ogni aspetto>> le contestazioni mosse al diniego di Scia in sanatoria opposto dal Comune di Sciacca.
Il TAR Palermo, in particolare, ha chiarito che le opere oggetto dell’istanza di S.C.I.A. in sanatoria avanzata dai proprietari dell’immobile non hanno comportato alcun intervento edilizio che possa qualificarsi come “ristrutturazione”, condannando altresì il comune al pagamento delle spese processuali.
Pertanto, la sezione staccata dell’Archivio di Stato - sede di Agrigento potrà rimanere nei suoi soliti locali ubicati a Sciacca.