Il Tribunale di Sciacca ha dato ragione all’ex marito che non sarà costretto a versare l’assegno divorzile alla ex moglie, grazie all’accoglimento della tesi difensiva degli Avvocati Ludovico Viviani e Roberta Gaggiotti, che hanno dimostrato in giudizio che la ex coniuge richiedente l’assegno, vista l’età e la capacità lavorativa, è perfettamente in grado di sostenersi autonomamente.
In particolare, è stata accolta la tesi dei difensori secondo cui l’assegno divorzile non può tradursi in una impropria rendita di posizione, né può estendersi fino a comprendere ciò che con l’ordinaria diligenza la ex può procurarsi da sola: per cui se la ex moglie risulta in condizione di reperire un lavoro ha l’onere di attivarsi diligentemente in tal senso.
La sentenza si inserisce in un innovativo filone giurisprudenziale che tende ad eliminare l’automatica assegnazione di un assegno divorzile nel caso in cui il coniuge richiedente non lavori o abbia redditi inferiori.
Infatti, colei che per scelta personale, non dettata da necessità alcuna, non ha voluto coltivare la propria carriera o non ha voluto/saputo sfruttare il proprio titolo professionale o di studio, non potrà poi pretendere di gravare per sempre sulle spalle dell’ex marito, ma deve comportarsi secondo principi di autodeterminazione e autoresponsabilità. Da qui il dovere della ex moglie di sfruttare tutte le potenzialità professionali e reddituali, senza gravare sull’ex coniuge.