Sabato 1 febbraio si è svolto, nell'ex oratorio della Chiesa di San Giuseppe a Menfi, la presentazione del libro di poesie Nodi tra i capelli dell'autrice Nadia La Chiusa. A condurre per mano gli ascoltatori in questo cammino tra le parole, la musica, l'arte verso l'incontro con la propria anima e quella dell'autrice, il professore Melchiorre Maggio, in veste di intervistatore e lettore, don Alessandro Di Fede Sant'Angelo, arciprete di Menfi, Ines Sutera, presidentessa dell' associazione Algea Sicilia fibromialgia e dolore cronico e Giovanna Riggio, con le sue opere d'arte esposte. La conversazione, molto familiare, è stato un viaggio introspettivo dall'esterno all'interno, ma anche dall'interno all'esterno, verso il creato che diviene metafora di ciò che avviene dentro. La lettura delle poesie ha commosso molti ascoltatori, tra cui il sindaco di Menfi Vito Clemente, come lui stesso ha dichiarato nei saluti finali.
Erano presenti all'evento anche l'ex sindaco Marilena Mauceri e l'ex sindaco Vincenzo Lotà. È stato un viaggio ricco di emozioni, di valori, di bellezza, di sensibilità, di riscoperta di noi stessi, del mondo che ci circonda, del rapporto con gli altri e con Dio. L' autrice, che presentava per la prima volta la sua prima monografia, alla fine della discussione ha concluso parlando dei suoi obiettivi dicendo che l'unico obiettivo è vivere rispettando i propri valori e quello in cui si crede, prodigandosi per sciogliere, giorno per giorno, i nodi dei propri capelli.
"Un incontro emozionante, una condivisione tra amici di parole che, in fondo, sono a tutti familiari. La riscoperta che la bellezza, la gentilezza, la gratitudine, l'amore ci legano a noi stessi e tra noi, in un abbraccio che ci aiuta a vivere giorno per giorno, nonostante le difficoltà, nonostante i nodi che abbiamo nei nostri capelli" (Nadia La Chiusa)
Nadia La Chiusa ringrazia tutti coloro che sono intervenuti a condividere questo momento di gioia e coloro che l'hanno aiutata durante la serata e ricorda tutti i fibromialgici, che abbracciano ogni giorno le loro difficoltà e sofferenze invitandoli a trasformarle in poesia vissuta.