Triscina, incidente stradale nel 2020 sulla S.P.81. Condannato per falso il conducente di un escavatore

Immagine articolo: Triscina, incidente stradale nel 2020 sulla S.P.81. Condannato per falso il conducente di un escavatore

Dopo l’incidente stradale, rinvia la consegna dei documenti. Successivamente nega di essere stato lui l’autore del sinistro, ma viene condannato con sentenza penale, a seguito di una querela per falso presentata dai denuncianti.

I fatti si sono verificati nell’Ottobre del 2020 sulla S.P.81 località Triscina. M. G., alla guida dell’autovettura Golf in compagnia della moglie A.C., percorrevano la detta arteria, quando, giunti all’altezza della c/da Canalotto Favata, l’autovettura Golf veniva violentemente investita da una pala meccanica che, uscendo da una stradina sterrata, nell’immettersi nella S.P.81 non si fermava, e causava il sinistro.

A causa del violento i sig. M.G. e A.C. subivano notevoli danni fisici e venivano trasportati con il 118 presso l’Ospedale di Castelvetrano. Nell’immediatezza C.A., che si trovava alla guida della pala meccanica, dichiarava che non era fornito momentaneamente dei documenti del mezzo e che, successivamente, avrebbe dato la carta di circolazione e l’assicurazione, al fine di procedere alla denuncia del sinistro.

Dopo le cure ricevute al Pronto Soccorso, i sig. M.G. e A.C., tramite il loro legale Giuseppe Buscemi di Menfi, hanno chiesto al conducente dell’escavatore di perfezionare la denuncia di sinistro. Di contro C.A., tramite il suo legale, dichiarava di non avere provocato alcun sinistro, di non essere mai stato alla guida del mezzo e che si trovava a piedi sul luogo del sinistro, negando di fatto di essere il conducente della pala meccanica che aveva procurato il sinistro.

A seguito della denuncia/querela presso la Stazione dei Carabinieri di Castelvetrano, iniziava il procedimento Penale presso il Giudice di Pace di Castelvetrano. M.G. e A.C. si costituivano parte civile, e, dopo una lunga ed articolata fase istruttoria, dove venivano escussi diversi testimoni, il Giudice di Pace ha condannato “il bugiardo” a euro 400 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali, ed al risarcimento dei danni in favore della parte civile difesa da quantificarsi in separata sede.

Una chiamata alle Forze dell’Ordine per rilevare l’incidente avrebbe evitato le lungaggini della causa.

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