“Dopo tanta attesa, la restituzione dell’opera non si riduca ad una momentanea apertura della Chiesa, ma porti ad una
riappropriazione da parte della cittadinanza di una testimonianza artistica importante e fortemente simbolica, che deve essere recepita in tutte le sue valenze”. E' quanto scritto da Gianfranco Zanna direttore regionale di Legambiente Sicilia, e di Giuseppe Salluzzo, presidente del circolo Legambiente “Crimiso” di Castelvetrano, a monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo; a Leopoldo Falco, prefetto di Trapani; all’arch. Paola Misuraca, soprintendente ai Beni culturali di Trapani ed al
Felice Errante, sindaco di Castelvetrano. Ad una settimana dalla riapertura, dopo 40 anni, della Chiesa San Domenico di Castelvetrano, con i capolavori dei Ferraro da Giuliana, Legambiente Sicilia ribadisce la soddisfazione per questo evento eccezionale che ha restituito, non solo ai castelvetranesi ma a tutto il mondo, uno scrigno meraviglioso, di una bellezza incommensurabile, soddisfatti e perfino orgogliosi, perché con la campagna Salvalarte Sicilia, fin dal lontano 2005, legambiente ha contributo da stimolo, vigilanza e mobilitazione per raggiungere questo obiettivo.
I due esponenti di Legambiente si augurano che, tra la fase del cantiere e quella della divulgazione, non ci sia uno scollamento e che le conoscenze acquisite in questi lunghi mesi di studi meticolosi possano essere presto messe a
disposizione della collettività e l’opera resa disponibile alla pubblica fruizione, cercando di adoperarsi affinché lo stupefacente apparato musivo possa essere anche meta di studiosi, appassionati e ricercatori.