Il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana On. Francesco Cascio, al quale i nostri sindaci avevano precedentemente chiesto un incontro, non si è presentato, revocando, inoltre, il giorno precedente la manifestazione la concessione della Sala Gialla, dove si sarebbe dovuto tenere l’incontro che, invece, si è svolto grazie ad una rocambolesca ricerca dei pochi capi gruppo parlamentari intervenuti, presso l’aula del gruppo parlamentare dell’UDC, per gentile concessione dell’On. Giulia Adamo, a dire il vero uno dei pochi parlamentari sensibili a questa problematica. Tengo, quindi, a sottolineare il comportamento scorretto, tenuto da tanti parlamentari, sia per l’assenza che per la non disponibilità a incontrare i nostri sindaci e il movimento dei forum per l’acqua, bene comune, intervenuti alla manifestazione.
Queste vicende hanno indignato lo stesso neo eletto Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che intervenuto in un primo momento alla manifestazione ha in seguito rinunciato. Fin dall’inizio del confronto tra le parti sono emerse in tutta la loro drammaticità quelli che sono gli aspetti più preoccupanti dell’intera vicenda, primo fra tutti la corsa contro il tempo per l’approvazione della legge, prima dello scioglimento dell’ARS, conseguenza delle dimissioni del 28 luglio del Presidente Raffaele Lombardo.
Altro aspetto preoccupante è emerso quando l’On. Giovanni Panepinto, uno dei pochi deputati che ha a cuore fin dall’inizio questa causa, ha detto che se la legge non viene approvata prima dello scioglimento dell’assemblea, per tutti quei Sindaci virtuosi, ed in particolare quelli dell’Agrigentino, che con coraggio fino ad oggi non hanno consegnato le reti, ci saranno conseguenze disastrose, sia sotto l’aspetto giudiziario che economico, a causa delle recenti diffide, pervenute da parte del gestore privato Girgenti Acque SPA.
Un altro aspetto inaccettabile che è emerso riguarda le tariffe di Siciliacque SPA (0,62€/ mc) per cui c’è stato l’impegno di presentare un emendamento affinché la società si adegui a tariffe di mercato.
Che il testo di legge, attualmente in discussione, non rispecchi il 100% di ripubblicizzazione dell’acqua come auspicato è emerso fin dalle prime battute, in ogni caso il giudizio è stato positivo sia da parte di tutti i sindaci presenti che dallo stesso movimento dei forum per l’acqua bene comune, rappresentato dalla leader Antonella Leto. Difatti se la legge venisse approvata così come è, permetterebbe ai comuni delle province siciliane in cui non si è privatizzato di continuare o avviare processi di gestione pubblica.
Per il resto dei comuni siciliani, ad esempio tutti quelli dell’agrigentino, dove è in atto la privatizzazione dell’acqua, l’approvazione della legge permetterebbe agli stessi di recidere i contratti con il gestore privato e avviare processi di ripubblicizzazione dell’acqua, a condizione che dimostrino di avere un’autonomia idrica. Il resto dei comuni privi di risorse idriche nel territorio rimarrebbero sotto il gestore privato.
Concludo dicendo che l’incontro è stato, comunque, interessantissimo e l’obbiettivo della manifestazione prefissato, mi auguro, sia stato raggiunto, in quanto da parte dei vari gruppi parlamentari presenti (Grande Sud, PD, MPA e UDC) c’è stata una presa d’atto e l’impegno di portare immediatamente all’ordine del giorno la discussione della legge in assemblea, per poi approvarla dopo aver espletato l’iter parlamentare, prima dello scioglimento dell’ARS.