E’ intenzionato a tagliare e comunque tagliare questo Governo. Recupero indiscriminato a volte di somme anche da servizi pubblici essenziali. In questi giorni stiamo assistendo alla sempre più fioca luce di speranza per il mantenimento del tribunale di Sciacca.
Oggi invece si apprende altra notizia che riguarda la soppressione di 71 uffici postali sparsi in tutta la Sicilia e che nei prossimi mesi rischiano appunto la chiusura. Nell’ambito di un piano di riordino e razionalizzazione degli uffici postali dell’isola previsto lo smantellamento di 6 sedi in provincia di Agrigento. Tra questi l’ufficio postale nel comune di Caltabellotta e quello della borgata estiva di Seccagrande a Ribera, oltre a Linosa, Cammarata e Agrigento (località Giardina Gallotti e Montaperto, quartieri che in questi anni si sono di molto estesi in termini di unità abitative).
Altri 11 uffici saranno chiusi in provincia di Catania, 2 in quella di Enna, 26 nella provincia di Messina, 12 in provincia di Palermo, 2 in provincia di Ragusa, 1 in provincia di Siracusa e 11 in provincia di Trapani ed esattamente nelle isole Levanzo-Favignana, Castellamare del Golfo, Erice.
Molti degli uffici delle poste di cui è prevista la chiusura, si trovano in piccole frazioni o borgate estive o paesini di montagna. Ma è pur vero che in alcuni di questi luoghi, l’ufficio postale, come in questo caso quello di Caltabellotta, unico tra l’altro, rappresenta in ogni caso un servizio importante per la comunità. Anche se moltissime operazioni di sportello sono ormai passati attraverso il canale di accredimento su conto corrente, come in ultimo anche il pagamento delle pensioni che dal 1 di luglio è obbligatorio attraverso canale telematico, e indubbio il valore sociale che un ufficio postale in un piccolo comune montano come quello di Caltabellotta assume, considerato che la maggior parte di abitanti è in età geriatrica. Un servizio importante per i tanti anziani che sicuramente adesso non possono scendere a Sciacca o a Sant’Anna per pagare i loro bollettini postali o fare altro tipo di operazioni; a Sant’Anna il piano ha previsto la chiusura di alcun sportello.
Poco interessa a questo punto il disagio che si crea ai tanti cittadini che saranno costretti a spostarsi in macchina e percorrere chilometri e chilometri, magari a volte anche su strade non sicure, per raggiungere il più vicino ufficio postale. Con la conseguenza inevitabile di un sovraffollamento di quelli già esistenti che di certo non spiccano per efficienza.