Ponte Verdura: consentito l'attraversamento a piedi

Ponte Verdura e viabilità. A mali estremi, estremi rimedi. Lungo la parte di ponte non crollato, pare che da ora in poi sia consentito l’attraversamento pedonale. Una soluzione adottata dall'Anas che oggi sta predisponendo una passerella per il passaggio a piedi. La ditta che si è aggiudicata l’appalto per ricostruire il ponte sul fiume Verdura prenderà possesso dell’area solo la prossima settimana. Prima dovrà essere rimosso il pilone crollato e poi realizzare la paratia in micropali per rinforzare la spalla del ponte. Dunque altro che lavori iniziati oggi come detto in questi giorni. Materialmente l'intervento vero e proprio non è iniziato, ma sono stati fatti solamente dei sondaggi alla sede stradale e delimitata l'area.
Ma veniamo alla soluzione adottata oggi. E’ stato previsto ai pendolari specie di Ribera e Sciacca, di percorrere la carreggiata di quel che resta del ponte. In buona sostanza, chi proviene da Ribera e Sciacca, potrà in tal modo, lasciare la propria auto nei pressi della zona  interdetta, e con un altro mezzo posto al di là del ponte, continuare a percorrere la ss115 ed  evitare di imbattersi nella strada alternativa, risparmiando chilometri di percorso.
Questa soluzione era stata in questi giorni invocata da tanti del comitato No Ponte, No Voto, che sulla pagina di facebook, dove avviene il dibattito e dove vengono prese le decisioni sul da farsi, aveva in più occasioni suggerito. A proposito di iniziative per smuovere la situazione, previsto stamattina un sit-in di protesta davanti il municipio della città crispina, da parte dei cittadini di Ribera, ma anche dei comuni interessati del comprensorio. Una manifestazione per rappresentare il disagio che si stanno subendo e   chiedere soluzioni rapide e definitive per la sistemazione del viadotto Verdura. Altra assemblea pubblica si era tenuta nei giorni scorsi nell’aula consiliare.
Il sindaco Carmelo Pace in una dichiarazione rilasciata in tv, aveva manifestato il suo dissenso a questi ritardi, e si era detto addirittura deciso a  rivedere l’ordinanza con la quale autorizza ai mezzi di percorrere il corso Umberto, arteria principale della città che consente poi di proseguire con la strada alternativa al ponte. Pace lamenta infatti la situazione di invivibilità che la sua cittadina sta accusando per via dell’enorme traffico di automezzi oltre ai conseguenti problemi logistici di un paese che al momento si ritrova a dovere fare da sponda.
Il comitato pro-ponte tra l’altro ha messo in atto anche una petizione popolare invitando  gli iscritti e non ha inviare dei messaggi agli enti preposti, protezione civile e sala emergenze, presidenza della regione siciliana, prefettura e anche ai deputati della zona, con la quale  si denuncia la grave situazione venutasi a creare e gli enormi disagi che le popolazioni stanno subendo. In un certo senso cercare di sensibilizzare il più possibile a fare qualcosa e in fretta per una parte di provincia che sta accusando enormi perdite anche economiche.
Ad ogni modo consentire ai pedoni di attraversare la parte di ponte non crollata appare una soluzione che solleva di fatto la vita ai tanti pendolari, ma che sicuramente appare da terzo mondo. In un’epoca in cui in altre parti del mondo si costruiscono ponti in tre giorni e intere autostrade in meno di un mese, in questa parte di Sicilia, si adottano invece alternative che non sanno per niente di civiltà e progresso. (foto giusy fazio)