Stop all'Imu sugli immobili in comodato ai figli. Lo chiede la minoranza consiliare a Sciacca.

Stop all'Imu sugli immobili in comodato ai figli. Lo chiede la minoranza consiliare a Sciacca.

Stop all’Imu per le abitazioni concesse in comodato ai figli. La richiesta viene formulata oggi dai gruppi consiliari di minoranza in consiglio a Sciacca, i quali invitano l’amministrazione comunale a mettere in atto le misure agevolative previste dalla Legge 124/2013, che già in vigore, da facoltà ai Comuni di decidere se equiparare alla prima casa anche le abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito ai figli, purché la utilizzino come abitazione principale. Con l’approvazione alla Camera del disegno di legge di conversione del dl 102/2013, “gli immobili concessi in comodato gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado potrebbero essere equiparati all’abitazione principale, ai fini del versamento della seconda rata dell’Imu 2013, ma solo su disposizione delle amministrazioni comunali che sceglieranno se esentare le abitazioni date in comodato, a condizione che gli immobili non appartengano alle categorie di lusso (A/1, A/8, A/9) e nel limite di una per ogni contribuente, e se il congiunto ha un reddito Isee inferiore a 15mila euro. A discrezione del Comune sarà anche la scelta di assimilare all’abitazione principale l’immobile appartenente a una persona ricoverata in casa di cura, a meno che non sia stata data in affitto, o residente all’estero.” Dunque l’agevolazione è applicabile riguardo alla seconda rata dell’Imu (la prima rata non è rimborsabile) e su disposizione dei comuni che di fatto dovranno modificare i propri regolamenti comunali prevedendo tra l’altro, attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE),  la fascia di reddito entro la quale far valere tale “esenzione”. Secondo i gruppi di minoranza in consiglio comunale a Sciacca,  ci sono tutte le condizioni per far sì che prevalga la giustizia sociale e il fattore equità, visto che questa disposizione normativa agevolerà le giovani coppie e le loro famiglie che con “immensi sacrifici sono riuscite a mettere a disposizione dei propri figli una casa.” La minoranza consiliare si dice sicura che la proposta possa essere accolta con favore, principalmente nell’interesse della collettività e di quelle famiglie che si sono viste private di un’agevolazione in vigore con l’introduzione dell’Ici e successivamente non più prevista con l’ istituzione dell’Imu.

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