A 70 anni di distanza dalla prima visita degli speologi nelle viscere del Monte Kronio, ricercatori e tecnici della Commissione Grotte Eugenio Boegan di Trieste e dell’Associazione Esplorazioni Geografiche La Venta, struttura questa specializzata nell’esplorazione e studio di cavità con situazioni ambientali consimili (Grotta di Naica, in Messico, in cui la temperatura raggiunge i 51° c.), in collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento e il sostegno del Comune e delle Terme di Sciacca, sono ritornati per una nuova spedizione nell’ambito del “Progetto Kronio”. Una ventina gli speleologi provenienti da Trieste e da varie località e città italiane presenti a Sciacca per partecipare ad una grande spedizione speleologica che ha come obbiettivo principale l’esplorazione della galleria de Milia alle Stufe di San Calogero e di eventuali collegamenti di questa parte remota con altre grotte, tra cui la Grotta del Lebbroso, anche quest’ultima invasa dalle correnti calde di vapore.
Quello che sino a qualche decennio fa era conosciuto soltanto come una serie di piccoli antri, percorsi da un flusso costante di aria calda (le Stufe, appunto), ora è diventata un complesso sistema di cavità interessate dalla soffio termale: Le Stufe di San Calogero, profonde 56 metri e lunghe mezzo chilometro, la Grotta Cucchiara, posta un centinaio di metri più in basso, profonda 121 metri su di 560 di sviluppo e la Grotta del Lebbroso, che si apre fra le due ed in cui, alla base di uno stretto e accidentato pozzo, si sviluppa una galleria ove sono stati trovati altri vasi. La discesa nelle Stufe di San Calogero, negli anni ’80 è stata facilitata da una scalinata in ferro posta dagli speleologi. Ma oggi è resa difficoltosa non soltanto dalle condizioni fisiche della cavità dove la temperatura è prossima ai 38°c., l’umidità al limite del 100% che impedisce la termoregolazione del corpo, ma dalle effettive condizioni della stessa scala. Secondo infatti Roberto Prelli, coordinatore della spedizione, la scala va sostituita in quanto l’eccessivo calore e grado di umidità del luogo hanno di fatto corroso la struttura in ferro tanto da renderla non più sicura e quindi necessità di essere sostituita. Si parla da tempo di valorizzazione delle grotte vaporose di Monte Kronio e di tutto il patrimonio termale quale chiave di volta per porre al centro dell’attenzione mondiale Sciacca. Anche la Sovrintendenza si dice d’accordo a sfruttare in termini di attrazione turistica e di cultura il sito. Si parla infatti di trasmettere dall’esterno cioè che la grotta nasconde attraverso un sistema di telecamere a circuito chiuso. Immagini che sarebbero trasmesse ai visitatori del già presente Antiquarium. I risultati della recente spedizione del progetto Kronio sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, presenti oltre al coordinatore della spedizione, anche il presidente della Commissione Grotte, Luis Torelli, il regista documentarista Tullio Bernabei che sta realizzando un video da trasmettere su National Geografich e il sovrintendente Pietro Meli.
“A Sciacca nella prossima primavera sarà organizzato un convegno, riferisce il sindaco Fabrizio Di Paola per divulgare alla comunità scientifica, e non solo, i risultati conseguiti con le ultime spedizioni, da un punto di vista archeologico, speleologico, geologico e medico. Il convegno, sarà dedicato al compianto cittadino onorario Giulio Perotti, storico speleologo, il cui nome è legato alle ricerche dentro il Monte Kronio.”