Sulla questione soppressione del Tribunale, ci prova ancora il sindaco di Sciacca a fare pressing su i suoi riferimenti politici a Roma. Fabrizio Di Paola accompagnato dal presidente del consiglio comunale Calogero Bono, si è recato nella capitale per un incontro con l’on. Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl, ex ministro della giustizia. Il politico in diverse occasioni, sia come capo del dicastero in questione, che come massimo esponente del partito di Berlusconi, ha più volte rilasciato dichiarazioni positive sul mantenimento del presidio giudiziario saccense. Anche di recente, in apertura della campagna elettorale del sindaco, era intervenuto e sostenuto che il Tribunale non si toccava.
Ancora oggi conferma questo intendimento, anche se lui stesso è consapevole che il voto alla camera non è decisivo sull’entrata in vigore del provvedimento del ministro Severino di inserire la città tra le sedi da tagliare. Ma il sindaco Di Paola insiste e parla di un “incontro proficuo” a Roma con il segretario nazionale del Popolo Della Libertà Angelino Alfano per discutere del Tribunale di Sciacca, una visita organizzata dall’on.le Giuseppe Marinello, vice presidente della Commissione “Bilancio” della Camera dei Deputati, presente a Roma assieme al coordinatore cittadino del Pdl Alfonso Fiorica e all’onorevole Pippo Segreto.
“C’è una parte della legge delega in cui si dice con chiarezza di lasciare operare i Tribunali nei luoghi dove alta è la presenza di criminalità organizzata. Ed è il caso del territorio di Sciacca. Ciò è dimostrato da atti e documenti, da quanto emerso nel corso di indagini in fase preliminare e nei processi celebrati”, ha dichiarato l’onorevole Angelino Alfano. A queste precisazioni si aggiungono anche, secondo il sindaco Fabrizio Di Paola e il presidente del Consiglio comunale Calogero Bono, altre parti della legge delega che sono state violate e che riguardano la viabilità e l’edilizia giudiziaria.
“Il palazzo della Perriera che ospita gli uffici giudiziari – secondo Di Paola e Bono – è di proprietà del Comune di Sciacca. Lo Stato non paga nulla. Un trasferimento del Tribunale ad Agrigento si trasformerebbe in una operazione controproducente. Dalla razionalizzazione si passerebbe ad un esborso”.
“Cercherò di far correggere l’impianto del provvedimento e far tornare sui propri passi il Governo, in un’ottica non campanilistica, non localistica, ma in un ambito generale; il principio riguarda Sciacca così come altre sedi che si trovano nelle stesse condizioni”, ha concluso Alfano che si è ancora una volta impegnato a incidere sulle tre commissioni, giustizia, bilancio e affari costituzionali.
Speriamo che questi ulteriori tentativi non rimangono solamente parole dette e scritte nel “libro nero” di una giustizia in questo caso non giusta.
