Girgenti Acque è stata condannata al risarcimento dei danni quantificati in 22.000 euro in favore di Edoardo Faraci, 42 anni, di Canicattì e Angela Piraino, 43 anni, di Naro, per la rottura della conduttura idrica e fognaria, che aveva finito per danneggiare un immobile di loro proprietà.
Questa la sentenza depositata dal Giudice del Tribunale di Agrigento, Gerlando Lo Presti Seminerio. La vicenda risale al 12 ottobre del 2011 quando Faraci e Piraino, difesi dall’avvocato Corsitto, avevano chiamato in giudizio Girgenti Acque spa, in persona dell’allora amministratore delegato e legale pro tempore Carmelo Salamone, per chiedere il risarcimento dei danni, perché copiose infiltrazioni di acqua provenienti dalla condotta idrica e fognaria avevano compromesso le fondazioni di un fabbricato di loro proprietà.
Nel costituirsi in giudizio Girgenti Acque, contestava il fondamento dell’atto introduttivo del giudizio e chiedeva il rigetto delle istanze e del risarcimento del danno. In un primo momento avrebbe chiamato in corresponsabilità il Comune di Naro, proprietario della rete idrica.
Il Sindaco narese, s’è tuttavia difeso sostenendo che la gestione delle condotte era stata affidata a Girgenti Acque, con conseguente suo esonero di responsabilità in quanto in punto di diritto “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”, non però in questo caso.
Si è arrivati alla quantificazione dei danni dopo la consulenza tecnica d’ufficio svolta dal geometra Giovanna Pace, che ha stabilito come il danno lamentato dalla coppia è imputabile ad una notevole e perdurante infiltrazione di acque da dispersione per rottura delle reti di sottosuolo confermata dai segni visibili anche oggi sulla parete interna dell’autorimessa di proprietà dei due.
Il Giudice, quindi, ha dichiarato il diritto dei denuncianti di essere risarciti da Girgenti Acque, che pagherà anche le spese legali e processuali quantificati in 2 mila euro.