Non si è fatta attendere la replica dell'ex parlamentare Vincenzo Marinello, riguardo alla notizia sulle "spese folli" all'Ars, venuta fuori dall'inchiesta della procura di Palermo. Nell'elenco dei 97 tra ex e attuali deputati, capigruppo e dipendenti alla regione, indagati per peculato, risulterebbe anche quello dell'ex onorevole eletto nelle fila del Pd, che con un comunicato stampa, che integralmente si riporta, si dice estraneo ai fatti. Questa la dichiarazione di Marinello:
"Apprendo dalla stampa e dalle TV di essere incluso in un elenco di “indagati” a proposito delle “spese pazze dell’Assemblea Regionale Siciliana”. Si vivono tempi bui e, come è noto, nel buio tutti i gatti sono bigi. Desidero precisare, urbi et orbi, di non avere mai comprato mutande, né verdi né rosse, con i soldi corrisposti dall’ARS al gruppo PD e neppure reggiseni o profumi per mia moglie (amanti non né ho).
Durante il mandato parlamentare ho portato avanti iniziative politiche mirate ad illustrare ai cittadini in generale e a talune categorie sociali in particolare ( vedi settore pesca e delle attività produttive) gli interventi realizzati in sede legislativa a favore delle categorie interessate. Iniziative tutte rientranti nell’attività politico-istituzionale del gruppo parlamentare PD.
I costi organizzativi e di rappresentanza sono stati pagati direttamente dal gruppo PD
mediante bonifici bancari agli aventi diritto. Se e quando mi verrà comunicato formalmente di essere “indagato” potrò dimostrare di essere estraneo del tutto alla commissione del reato di peculato e di ogni altro reato.
Confido in codesto (giornale; TV) di dare conoscenza delle superiori precisazioni."
