Montevago: Biomassa. Battaglia a colpi di comunicati stampa tra Impastato e segretario CGIL Raso

Montevago: Biomassa. Battaglia a colpi di comunicati stampa tra Impastato e segretario CGIL Raso

La centrale a biomassa è il tema di questa estate sia a Montevago che nel Belice in generale. La scintilla è stata data lo scorso 4 luglio, in occasione della presentazione alla città del progetto di una centrale a Biomassa presentata dall’Amministrazione Impastato. Da quella sera è iniziato un dibatto anche a colpi di note stampa tra il segretario agrigentino della GCIL Massimo Raso ed il Sindaco Calogero Impastato. Nel mezzo, intanto si muovono altre iniziative, come il progetto FEAS che, invece, presentato a Sambuca di Sicilia, nel maggio 2012, e molto pubblicizzato in questi giorni,  prevede la realizzazione di una filiera agroenergetica nel territorio di Sambuca e dintorni con l’avvio di azioni di cooperazione e di sviluppo di un partenariato fra società agrarie, di Servizi energetici , con l’obiettivo, attraverso un processo di filiera corta, di produrre energia rinnovabile con la realizzazione di una centrale a Biomassa. Iniziativa, questa, che non ha avuto le attenzioni “negazioniste” che sta riscuotendo l’ipotesi di centrale a biomassa proposta a Montevago, per non parlare dei veti registratesi negli anni passati a Menfi, sia con il progetto della Tre Tigli, che nella proposta presentata successivamente dalle Cantine Settesoli.

Ma andiamo alle reazioni del progetto presentato a Montevago la sera del 4 luglio. In una nota del 5 luglio,  Massimo Raso segretario della CGIL, ha sollevato tante perplessità sulla centrale a Biomasse proposta a Montevago. “Lo abbiamo detto per Menfi, e lo ribadiamo per Montevago: questo tipo di progetti non ci convincono, nel rapporto costi sociali/benefici sociali non ci pare siano mai favoriti i secondi. Quest’area è e resta vocata ad altro!” così Massimo Raso.
Pronta la replica di Impastato che ha evidenziato: “Il nostro obiettivo, non è quello di ricercare fonti energetiche per avviare nuove ipotesi di sviluppo, bensì quello di programmare lo smaltimento dei rifiuti, in particolare della frazione umida, che per legge non e conferibile nelle discariche di RSU, Discariche queste che nell’ambito del nostro ATO sono insufficienti” . Impastato, poi riferendosi anche agli sfalci di potatura di vigneti, uliveti ha scritto “come questi rifiuti vengano smaltiti dagli agricoltori con metodi impropri costringendo i cittadini a disfarsene con metodi non ortodossi, per la mancanza di capacità operativa degli impianti esistenti”. Quindi , Impastato, ha bacchettato il segretario della CGIL, Massimo Raso affermando che “ Non comprendo le perplessità sollevate dalla CGIL sulla proposta presentata a Montevago, mentre nulla è stato detto per l’impianto di biomasse progettato è finanziato al Comune di Bivona, che personalmente approvo”.
Nella giornata di ieri controreplica di Massimo Raso che scrive in una lunga nota: “Nella Tua lettera chiarisci che il senso dell’operazione biomasse non è quello energetico, che diventa solo un riflesso, ma quello fondamentale è quello di “programmare lo smaltimento dei rifiuti…” ed, aggiungi che gli impianti, nell’ambito del nostro ATO sono insufficienti.
(Sarebbe utile sentire il parere della SOGEIR Spa…).
Poi vi è un’affermazione a dir poco inquietante, per un Sindaco, ovvero quando affermi che “attualmente la quasi totalità di questi rifiuti vengono smaltiti in modo, a dir poco improprio costringendo i cittadini a disfarsene con metodi non ortodossi…”.
Ma non sei Tu che devi vigilare ed, eventualmente sanzionare i metodi “poco ortodossi”?!?
E non sei sempre Tu che puoi come contribuire ad aumentare le percentuali di differenziazione del Comune che amministri?
Perché Montevago non è nelle posizioni alte dei “comuni ricicloni”?
Insomma, tanto interesse per i rifiuti e per il loro smaltimento io non l’ho visto.
Del  "progetto" dell'impianto di biomassa, io so quello che è emerso dalla stampa e quello che è emerso dall'assemblea di giovedì scorso,  indetta da Te, affinché la società proponente presentasse il "progetto di biomassa".
Tu stesso la definisci ancora una “ipotesi di lavoro”, quindi, par di capire che ancora non risulta depositato nessun progetto di biomassa.
La società ha pure dichiarato di non avere mai commissionato nessuno studio alfine di ricavare dei dati sulla potenziale produzione di legno di potatura di vite, ulivo e quanto altro nel territorio interessato, ma basa le sue proiezioni su dati statistici riferiti ad una ipotetica “area di intervento” (che include ad esempio Sciacca, ma io dubito che Sciacca- con il suo impianto di compostaggio – abbia interesse a portare alcunché a Montevago…) .
La società non mi risulta abbia mai incontrato associazioni di agricoltori, cooperative vitivinicole e consorzi agricoli, né i sindaci dei comuni interessati.
Quello che sembra essere emerso chiaramente
è che il progetto di biomassa è di Società di S. Marino che si appoggerebbero ad interessi e a società locali, dei quali sarebbe assai utile verificare le compagini sociali.
Ribadisco per intero le mie perplessità ed attendo con curiosità ed impazienza di sentire cosa pensano di questa vicenda appunto gli attori del territorio appunto le  associazioni di agricoltori, le cooperative vitivinicole e consorzi agricoli, e i sindaci dei comuni interessati.
Sarebbe utile sentire se ritengono la eventuale nascita di questo impianto un’opportunità oppure se la vivono come una minaccia alle possibilità di crescita di un’economia legata ad un Agricoltura di qualità ed ecocompatibile.
Così come pure sarebbe utile sentire le Autorità Sanitarie e Ambientali e dell’Assessorato Territorio Ambiente e quello dell’Energia e dei Rifiuti che pre-allerterò per sapere in quale “Piano” rientrerebbe questa eventuale opera.
In ultimo. Nella Tua lettera citi il Comune di Bivona e ti meravigli come mai la CGIL non si accorga di analogo progetto che interesserebbe quel Comune.
A Noi non risulta, tuttavia, lo chiederemo al Suo Sindaco.
Se a Bivona si lavora alla realizzazione di quanto pensate (e mi auguro resti solo un pensiero) di fare a Montevago, non potremmo che riservare a Bivona analoghe perplessità e attenzioni.
Sull’insieme delle questioni sarebbe utile si aprisse un dibattito ed un confronto, poiché la nostra non è una preclusione di tipo ideologico o dettata da chissà quali interessi, non avendo Noi né amici né Parenti coinvolti nella realizzazione del Progetto in questione né in altri che vi si contrappongono: ci muove solo l’esclusivo interesse per il territorio e la salvaguardia del suo sviluppo.”


Di sicuro c’è di attendersi una nuova replica del sindaco Calogero Impastato.

    Farmacie di Turno

    ABOUT

    Il presente sito, pubblicato all'indirizzo www.belicenews.it è soggetto ad aggiornamenti non periodici e non rientra nella categoria del prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare come stabilito dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62 Informazioni legali e condizioni di utilizzo.
    P.IVA: IT02492730813
    Informazioni legali e condizioni di utilizzo - Per le tue segnalazioni, pubblicità e richieste contatta la Redazione scrivendo al numero WhatsApp +39 344 222 1872
    Privacy PolicyCookie Policy