Il comune di Salaparuta richiederà agli organi competenti la dichiarazione dello “stato di calamità naturale” a seguito dei danni provocati alla viabilità interna ed esterna e alle colture agricole dalle abbondanti e continue piogge abbattutesi nel territorio comunale per quasi tutto lo scorso mese di febbraio. Il via libera alla richiesta è stato dato dalla giunta comunale, guidata dal sindaco Michele Saitta.
“Stiamo ancora lavorando assieme ai nostri tecnici - dice il sindaco Saitta - per fare la conta dei danni. Un fatto è certo tuttora persistono pericoli per la pubblica incolumità ed oggettive difficoltà a ripristinare le condizioni di normalità senza gli opportuni interventi”.
In particolare, si contano danni di una certa rilevanza in almeno dieci strade interne ed esterne, in terreni coltivati a vigneti, uliveti e seminativi, in numerose attività produttive ed agricole. Danni causati dagli allagamenti e smottamenti registratesi, dalle frane e colate di fango diffuse su tutto il territorio di Salaparuta, dai riversamenti di massi a valle, dalle esondazioni del fiume Belice.
Adesso la parola passa al Presidente della Regione Siciliana figura deputata ad esprimersi sulla dichiarazione dello stato di calamità naturale e sullo stato di emergenza. Ma gli amministratori comunali hanno voluto interessare della problematica anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro per lo Sviluppo Economico, il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, il Prefetto di Trapani, il Commissario Straordinario dell’ex Provincia di Trapani.