Prima un piccolo avvallamento che ha procurato una crepa nell'asfalto, poi un forte boato e viene giù il viadotto sul fiume Verdura in territorio tra Sciacca e Ribera. Si è sfiorata la tragedia questa mattina sull'importante ed unica arteria di collegamento tra le provincie di Trapani e Agrigento. Un cedimento che in primo luogo aveva richiesto, dopo le segnalazioni di alcuni automobilisti, il sopralluogo degli uomini dell'Anas e del distaccamento di Sciacca dei Vigili del Fuoco, che fortunatamente sono scampati al crollo. Si stava effettuando infatti un ripristino dell'asfalto in maniera leggera tanto da evitare l'avvallamento, e dunque gli operai si trovavano proprio sul tratto interessato, mentre i tecnici ANAS e i vigili del fuoco stavano controllando da sotto lo stato dei piloni, quando si è avuto il cedimento della campata preavvertito da uno scricchiolio e dalla caduta di calcinacci che hanno consentito a quanti erano giù di mettersi in salvo allontanandosi prontamente. Sul posto anche le autorità del comune di Ribera, con in testa il sindaco Carmelo Pace e alcuni suoi stretti collaboratori, oltre alle forze dell'ordine che di fatto avevano già provveduto a chiudere la parte di strada interrotta dal crollo.
Questo ovviamente ha consentito di evitare la tragedia; la strada statale 115 nel punto ceduto è transitata quotidianamente da migliaia di veicoli da e per Agrigento e Trapani. Di fatto attualmente il transito è deviato su strade secondarie e interne al territorio della provincia di Agrigento allungando il percorso per quasi 45 km, interessando i comuni di Ribera, Burgio e Villafranca Sicula, strade provinciali che di fatto non sono in grado di sopportare il flusso di mezzi anche pesanti e non solo.
Disagi inevitabili in queste ore per tutti i comuni che attraverso questa arteria sono tra di loro collegati. Basta considerare che si prevedono tempi non brevi per riportare il tutto alla normalità. Servirà adesso predisporre un progetto da parte dell'Anas, poi il reperimento dei fondi necessari, cosa non semplice di questi tempi, appalto di lavori e oneri e competenze varie che come sappiamo rappresentano una palla al piede per tutte le amministrazioni pubbliche. Nel pomeriggio è previsto un tavolo tecnico con tutti gli enti interessati a vario titolo per capire nell'immediato cosa si può fare per far sì che non si debba aspettare anni per ripristare il tutto. Un crollo quello di oggi che ancora una volta mette in evidenza, ammesso che fosse necessario, la pericolosità di una strada la 115 che negli anni ha mietuto vittime innocenti di uno stato sordo ai bisogni della collettività.
Da tempo si chiede una manutenzione dell'asfalto in certi tratti quasi inesistente, guard rail non a norma, svincoli pericolosi; insomma strada inadeguata anche se nei pressi del viadotto l'ANAS era intervenuta per la realizzazzione di bretelle di accesso ai terreni, con doppie corsie e piazzole di sosta. Ci sentiamo di fare delle considerazioni di come forse si potrebbe da subito normalizzare la situazione; si potrebbe infatti ricorrere alla realizzazione di un ponte in ferro da richiedere al Genio Militare il quale provvederebbe anche alla collocazione con tempi sicuramente meno biblici rispetto a quelli che le strutture in cemento armato richiedono. Ma questo è solamente un suggerimento...... il resto è opera di chi ha le competenze e il dovere morale oltre che istituzionale di intervenire da subito.