Erano partiti da Tunisi per una vita migliore, ma il loro sogno è durato soltanto 24 ore. Sono stati infatti rimpatriati oggi i trentatrè clandestini di nazionalità tunisina che erano sbarcati ieri nelle spiagge del litorale tra Sciacca e Ribera. Un autobus della polizia di Stato, dopo averli prelevati alla stadio comunale “Gurrera”, dove era stato allestito un centro accoglienza della protezione civile, li ha condotti all’aeroporto di Punta Raisi. E’ lì che hanno preso un aereo per Tunisi così come da accordi con il consolato della Tunisia in Sicilia.
Dunque una procedura di rientro molto celere quella che è toccata a questi migranti; una decisione che ha sorpreso tutti, ma diversamente a quanto pare non si poteva fare visto che era stata scartata la possibilità di trasferirli al centro accoglienza di Porto Empedocle.
Si è tradotta con un ritorno in patria, la traversata in mare per questi sfortunati, o meglio per quelli che sono stati intercettati, visto che non è possibile sapere se si tratta del numero esatto o solamente di coloro che sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine a girovagare. Non è escluso infatti che tra gli sbarcati di ieri ci fossero anche altri soggetti che probabilmente hanno trovato rifugio altrove e hanno fatto perdere le loro tracce. Tra i clandestini di ieri anche due donne. Un viaggio della disperazione che ha fatto registrare anche atti di autolesionismo e il ricorso alle cure dei sanitari dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca.
Dunque al momento pare cessata l’emergenza sbarchi, anche se questa zona di litorale tra Ribera e Sciacca pare sia ultimamente meta di scafisti visto che la scorsa estate altri sbarchi erano già avvenuti in contrada Lumia.
Un fenomeno che potrebbe fare registrare nuovi episodi con l’arrivo di condizioni climatiche più favorevoli. E’ necessario che gli organi preposti prendano in considerazione un potenziamento dei controlli nelle zone interessate.