Lavoratori Porto Empedocle: si faccia chiarezza prima che esploda la rabbia. Così oggi la Cgil di Agrigento interviene sulla situazione di un gruppo di disoccupati della città del sindaco Firetto, con una nota stampa a firma del segretario provinciale Massimo Raso, che riportiamo integralmente:
Ieri “La Sicilia” (Francesco Di Mare) dava conto della autoconvocazione di un gruppo di disoccupati al Comune di Porto Empedocle: è la “prova del nove” del fatto che la gente si muove autonomamente.
La CGIL ha capito da tempo questo disagio sociale ed ha cercato di organizzarlo e governarlo democraticamente: questo è stato il nostro impegno dalla manifestazione del 28 Febbraio in poi.
Proprio nei giorni scorsi, abbiamo riproposto al Sindaco l’esigenza di un incontro per arrivare alla sottoscrizione di un “protocollo” al fine di rendere “istituzionale” un confronto triangolare (Sindacato/Azienda/Comune) al fine di valutare ’impatto occupazionale di ogni opera pubblica e/o privata di una certa dimensione e e le modalità di reclutamento del personale.
Sono passati 9 giorni ed ancora attendiamo una risposta.
Crediamo che sia interesse di tutti essere chiari, non alimentare speranze e illusioni, per questo in relazione, ad esempio, all’avvio dei lavori per la costruzione del rigassificatore abbiamo ribadito che in ogni fase della costruzione dell’opera debbono essere chiari a tutti sia le Ditte impegnate nei lavori che la quantità e qualità di lavoratori che devono essere utilizzati.
Oggi siamo ancora nella fase di preparazione del cantiere, una fase che durerà fino al Settembre del 2013.
Vi è tutto il tempo per comprendere meglio cosa succederà dopo.
Il Comune deve fare, altresì, chiarezza assoluta anche su un’altra questione strettamente correlata, ovvero come ha usato le immense risorse delle misure compensative e come possono essere utilizzate socialmente.
Ma occorre far presto.
A meno che non si preferiscano disoccupati sempre più arrabbiati, disorganizzati e incontrollabili da ogni punto di vista.