Il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, ha deciso di lasciare la sua carica. Le sue dimissioni potrebbero già essere ufficializzate stasera nella prevista seduta di consiglio comunale o fra qualche giorno. Di sicuro c’è che il primo cittadino non farà passare molto tempo alla sua decisione di lasciare, visto che la notizia è nota già da giorni ai suoi e agli ambienti della politica cittadina. C’era infatti una situazione di stallo dopo il caso Cortese-Vaccaro e il tutto era stato rimandato a dopo le elezioni regionali.
Non ci sta infatti il capo dell’amministrazione di Ribera ad essere “l’esattore delle tasse per conto dello Stato”, e non ci sta a governare in una situazione che vede ormai tutti i sindaci nell’impossibilità di amministrare, con le casse comunali sempre meno piene, anzi quasi vuote.
I motivi delle dimissioni del sindaco Pace sono da attribuire ad un bilancio comunale sempre più in rosso. Numeri negativi che sono stati in molti comuni azzerati facendo ricorso all’aumento dell’aliquota IMU, che produrrà i suoi effetti con l’ulteriore rata di novembre adeguata alle nuove tariffe e che peserà in maniera molto incisiva sui bilanci delle famiglie, anche di quelle di Ribera.
Ai comuni arrivano sempre meno soldi da parte dello Stato e si chiede di contro ai cittadini di fare sempre e solo loro, sacrifici. E il sindaco Carmelo Pace non ci sta e passa ai fatti, come più volte lamentato.
Ogni ente locale ormai deve ragionare come un’azienda privata e quindi deve operare delle scelte su capitoli di spesa dove opportunamente si deve tagliare. E come ogni datore di lavoro, la spesa che incide maggiormente in un bilancio è quella del personale che necessariamente dunque si deve diminuire. E la voce “personale” nei bilanci comunali è quella che incide fortemente e come in altri comuni, a Ribera la somma per i dipendenti è quasi del 50% delle spese correnti, e con le casse vuote si rischia di non poter pagare o di fare riduzioni.
Come è successo a Sciacca che i dipendenti comunali hanno da settimane lo spauricchio di poter riscuotere le mensilità da questo mese e fino a fine anno, solo nel gennaio del 2013.
Ma sulle casse comunali di Ribera c’è da mettere in conto anche un debito fuori bilancio di 700 mila euro per espropri nell’area Pip di contrada Donna Vanna. I proprietari hanno vinto un ricorso nei confronti del Comune che adesso si vede costretto a pagare la somma più le spese giudiziarie; in questo caso è stato previsto un piano di liquidazione. Un debito ereditato dalla giunta Pace, quando sindaco era il suo ex vice sindaco Peppe Cortese.
Dunque il giovane sindaco di Ribera, che da giorni aveva manifestato una situazione di sofferenza nel governare, dovuto non a problemi di stabilità politica, ma a manovre da lui definite impopolari, e cioè di aumentare le tasse per far fronte alla mancanza di liquidità nelle casse del comune e mettere le mani nel portafogli delle famiglie di Ribera.
La decisione di Carmelo Pace che rassegna le sue dimissioni da sindaco, avrà sicuramente ripercussioni tra gli altri sindaci dei Comuni che più volte hanno manifestato la volontà di consegnare la propria fascia di primi cittadini, nelle mani del Prefetto di Agrigento.