Il risultato ottenuto oggi in seconda commissione, di sospendere la chiusura degli sportelli decentrati di Riscossione Sicilia, così come previsto dall'articolo 66 comma 3 della legge finanziaria è una buona notizia, rispetto ad una lunga battaglia cominciata in aula già lo scorso luglio. La sospensione dei servizi non ci sarà e il governo si è impegnato ad approfondire i contenuti del piano industriale già approvato.
Il risultato più grande è la continuità dei servizi che consentirà a 140 mila abitanti e 15 comuni di non doversi recare ad Agrigento anche solo per richiedere la propria cartella esattoriale. Inoltre, i sindaci presenti di Sciacca, Fabrizio di Paola, con il presidente del Consiglio comunale, Calogero Bono, e i consiglieri Giuseppe Milioti e Filippo Bellanca; di Caltagirone, Nicolò Bonanno; di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, e i delegati di Vittoria e Gela (sono certa che anche tutti gli altri comuni converranno con questa scelta), hanno dato la propria disponibilità a disporre di uffici nelle sedi dei comuni stessi. Sarebbe stato impensabile chiudere sportelli necessari e quanto mai indispensabili al cittadino costringendolo a recarsi altrove.
Comuni come Sciacca che stanno valutando di consorziarsi staccandosi da Agrigento, avrebbero chiuso e riaperto gli sportelli: questo sarebbe un danno finanziario. I servizi ai cittadini vanno sempre e comunque salvaguardati senza ma e senza se. Attendiamo adesso la nota ufficiale dell'assessore Agnello. Ho chiesto al presidente del consiglio di amministrazione di Riscossione Sicilia, Lucia Di Salvo, di rendere noti i dati relativi ai costi che la società sostiene e sono disposta a confrontarli con quelli macroeconomici che ho raccolto, relativi agli incassi negli sportelli di Sciacca, Bivona e Licata.