Dopo le esclusioni eccellenti in casa PD, anche Berlusconi avrebbe pensato ad un "rinnovamento" delle liste basato su criteri di anzianità, sia parlamentare sia anagrafica. Il nuovo corso berlusconiano prevederebbe l'impossibilità di candidarsi per chi ha più di 65 anni o è stato eletto in Parlamento per tre legislature, escludendo così i veterani. Secondo tale impostazione, quindi, dovrebbero rimanere fuori politici di lungo corso come Domenico Nania, Enrico La Loggia, Tonino D’Alì, Antonio Battaglia, Giuseppe Palumbo e Giuseppe Marinello.
L'altro aspetto della composizione delle liste è quello relativo alla ricandidatura dei c.d. "impresentabili": i Dell'Utri, Cosentino, Milanese, Papa, Laboccetta, Landolfi, Nespoli. Berlusconi, che prende le decisioni guardando i risultati dei sondaggi, in un primo momento li avrebbe voluti mettere alla porta, ma ieri sera Cosentino sarebbe stato reinserito nelle liste, dopo esserne uscito.
Dell'Utri potrebbe alla fine essere ripescato. Un colpo di scena dopo l'altro, dovuto per prima cosa alla strenua e disperata resistenza dell'uomo forte campano. Che si è sentito tradito, che si è precipitato ieri sera a Palazzo Grazioli e, spalleggiato da Verdini e non solo, ha affrontato a muso duro Berlusconi: "Non si può tradire la nostra storia per un sondaggio, io devo essere ricandidato, non c’è alternativa". Risultato, tutto riaperto. Berlusconi costretto, se non ricambierà tutto stamattina.
Tornado alle deroghe, pare che il parlamentare saccense l'abbia spuntata e che, quindi, a Giuseppe Marinello, non verrà applicata la regola delle 3 legislature perchè il totale dei suoi anni di esperienza alla Camera è meno di 15 (una legislatura è terminata in anticipo).
Non avrà posto alla Camera, però: poco male, "traslocherà" al Senato.
Dunque, in Sicilia, la lista PDL al Senato vede, tra gli altri, il saccense Marinello, il riberese Peppe Ruvolo, "protetto" per ritornare in Parlamento grazie al patto tra Pdl e Pid (partitino creato dai fuoriusciti dall'udc per sostenere il governo Berlusconi il 14 dicembre 2010). Mentre Saverio Romano, leader del Pid, rimane alla Camera dei Deputati. In lista anche Pippo Fallica di Grande Sud.
