Unione comuni Terre Sicane: saltano nuovamente seduta e elezione presidente

Unione comuni Terre Sicane: saltano nuovamente seduta e elezione presidente

C’è il numero legale, ma manca la maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri per l’elezione della carica del Presidente del consiglio dell’Unione dei Comuni Terre Sicane e del suo vice Presidente. Presenti in aula solo 13 consiglieri, quorum necessario 14 consiglieri dei 20 convocati. Rinviata, quindi, la seduta al prossimo mercoledì 4 luglio, alle ore 20.

In sostanza erano assenti 4 consiglieri di Sambuca di Sicilia sui 5 convocati. Presente dalla cittadina Sambucese solo il consigliere Agostino Maggio, assenti Gaspare Abruzzo, Martino Abruzzo e Giuseppe Giudice. Da Menfi erano assenti Saverio Ardizzone e Vincenzo Buscemi. Da Montevago assente Francesco Catalano. Tutti presenti i 5 consiglieri di Santa Margherita di Belice, arrivati in seno al consiglio comunale delle Terre Sicane per la prima volta. Assente per motivi personali anche il segretario comunale, funzione che ha svolto invece il giovane consigliere di minoranza di Santa Margherita, Giuseppe Mangiaracina. Dunque dopo sei mesi ancora un rinvio per l’elezione dell’alta carica dell’ente sovraccomunale.

Stasera, intanto, presso l’Aula Generale Milillo di Sambuca, si terrà un consiglio comunale con all’ordine del giorno, la proposta di delibera, presentata dalla minoranza a firma di Zinna, Abate, Arbisi, Maggio Sciamè e Vaccaro, di recesso del comune di Sambuca di Sicilia, con decorrenza primo gennaio 2013, dall’Unione dei comuni “Terre Sicane”. I firmatari della mozione evidenziano che “Nessuno degli obiettivi che si era fissato l’Unione  è stato realizzato in dieci anni d’attività con un costo di più di 300.000,00 euro per il nostro Comune di Sambuca. Basti pensare alla fallimentare gestione del mattatoio ancora oggi chiuso; alla gestione del randagismo e poi allo sviluppo del turismo, del territorio, alla tutela dell’ambiente e cosi via” Per la minoranza di Sambuca: “L'Unione è quindi un Ente con piena capacità operativa, che riassume, sfortunatamente, solo difetti senza alcun pregio che non sia rimasto sulla carta costitutiva. In questi anni abbiamo chiesto con tutte le forze, al Sindaco, di farsi promotore, in seno alla Giunta dell’Unione, delle istanze di cambiamento che venivano, non solo dall’opposizione, ma anche dai cittadini. Istanze non accolte dalla maggioranza o trattate con approssimazione e superficialità. Per queste ragioni proponiamo, l’uscita dall’Unione”.

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