La Corte d'appello di Palermo ha deciso di estromettere dalla prossime elezioni per la presidenza della Regione siciliana la candidatura di Davide Giacalone sostenuto dalla lista "LeAli alla Sicilia". La decisione è motivata dal fatto che le firme raccolte per la candidatura di Giacalone sono risultate insufficienti. Restano così in corsa dieci candidati.
L'irregolarità delle firme era stata rilevata dalla commissione elettorale che aveva invitato i presentatori della lista a integrare la documentazione. Il presidente del movimento "LeAli alla Sicilia", Calogero Colletto, ha annunciato ricorso. "Abbiamo fallito - ha detto Giacalone - ed è colpa nostra. Abbiamo creduto che la voglia di battersi e l'entusiasmo di pochi militanti potessero reggere il peso di una campagna tutta fondata sui contenuti e condotta in un clima di rassegnazione e disperazione. Ma abbiamo fallito. Alla prova della presentazione delle liste l'assenza di struttura organizzativa e di mezzi ha giocato un ruolo decisivo. Affondandoci".
Altra esclusione, altra polemica. E' quella di Carolina Varchi, giovane del PDL, che ha scatenato l'ira del movimento giovanile azzurro contro il partito di Berlusconi
Giovane Italia in rivolta per la mancata candidatura della vice presidente, Carolina Varchi, nel listino di Nello Musumeci. La protesta sta correndo sul web: centinaia i messaggi su Facebook e Twitter contro i dirigenti del Pdl. ''Dopo aver firmato la candidatura'' Varchi ''e' stata improvvisamente cancellata''. Bersagli principali sono il segretario Angelino Alfano e il coordinatore siciliano Giuseppe Castiglione accusati di aver candidato due donne ''sconosciute'' per giochi di potere.