Botta e risposta a distanza tra Clemente e Viviani che, ai microfoni di RMK, hanno commentato la bocciatura della delibera di aumento delle aliquote IMU, da parte dell'opposizione, avvenuta durante il consiglio comunale di mercoledì 13 settembre.
"L'abbiamo bocciata per un semplice fatto: - ha commentato Viviani ai microfoni di Maria Genuardi - noi abbiamo perso una campagna elettorale solo ed esclusivamente per il fatto che il sindaco Clemente accusava la nostra compagine di voler aumentare l'IMU. Lui più volte, in pubblico comizio, ha promesso che non avrebbe messo mai mano nelle tasche dei cittadini menfitani. La verità è che il primo atto ufficiale importante della giunta Clemente prevedeva l'aumento delle aliquote IMU, che già va a tassare chi già paga. quindi siccome lui ha detto che aveva le idee chiare su tutto soprattutto sul bilancio, se le idee chiare che lui aveva sono quelle di portare come primo atto ufficiale l'aumento delle aliquote IMU forse c'è stato un inganno verso il suo elettorato".
Clemente, dal canto suo, sempre a RMK, ha dichiarato: "I numeri ereditati dalla precedente gestione, che fanno riferimento al conto consuntivo 2021, sono pari a un disavanzo di amministrazione di oltre 13 milioni di euro, mentre il disavanzo ereditato dal vicesindaco Viviani era di 3 milioni di euro. Nel giro di pochi anni si è passati da un disavanzo di 3 milioni di euro nel 2018, a 13 milioni di euro nel 2021. Col conto consuntivo del 2022, poi, il disavanzo si aggirerà intorno ai 15 milioni di euro; quindi, entro il 31 di dicembre, sarà necessario accantonare una quota di circa 750 mila euro per pagare la rata del piano di riequilibrio voluto dal precedente consiglio comunale all'unanimità. Secondo i revisori dei conti, tutte le misure che noi abbiamo già messo in atto sarebbero state insufficienti ed era determinante l'aumento dell'unica aliquota che era possibile aumentare, in quanto acqua e tributi della tari vanno a coprire i costi di gestione".
"Il paradosso - ha continuato Clemente - è che proprio nel programma di Viviani si diceva che bisognava aumentare l'aliquota IMU. Quando i revisori dei conti hanno imposto di aumentarla loro hanno votato contro. Io, nel rispetto del programma elettorale ho mantenuto le aliquote IMU dell'anno precedente, ma i revisori dei conti mi hanno imposto altro e quindi gli uffici si sono dovuti adeguare a fare questo tipo di proposta in consiglio comunale".
Viviani, poi, aveva dichiarato: "Ad oggi pur non essendo in piano di equilibrio, pur non essendo in dissesto, registriamo il tentativo di applicazione del massimo delle aliquote IMU. Abbiamo le idee chiare, occorre accelerare la riscossione di chi non paga e sicuramente la cosa più facile da fare è di andare a tassare chi già paga, perché già è individuabile. Noi non sottostiamo a questo ricatto, secondo cui vorrebbero far passare il messaggio che se non approviamo l'aumento dell'aliquota IMU il comune andrà in dissesto. A questo noi rispondiamo che ormai sono passati 100 giorni, questa discussione avrebbe dovuto approdare in consiglio comunale già a giugno e da giugno ad oggi si sono persi dei mesi che erano necessari per approfondire delle tematiche e delle soluzioni che noi, da sempre, abbiamo detto di avere. Con la delega al bilancio trattenuta dal sindaco Clemente si naviga a vista. Ci sono dei percorsi alternativi che possono ancora essere intrapresi, il tempo stringe e questo significa che dovremo trovare soluzioni che noi abbiamo già dato, ieri sera lo abbiamo ribadito: l'unica strada è accelerare la riscossione da chi non paga. Tutto il resto, la pulizia del paese, tutto quello che di mediatico si sta facendo in questi mesi, è solo tempo perso perché noi sin da subito abbiamo detto che si doveva iniziare dal bilancio e dal personale."
Lapidario il sindaco Clemente: "Alla luce della bocciatura della proposta di aumento dell'aliquota IMU il comune di Menfi rischia il dissesto. Oltre a rischiare il dissesto, il vero dramma di cui nessuno si è reso conto è che gli aumenti andavano a gravare sulle famiglie in misura ridottissima: stiamo parlando che il massimo da pagare per un ettaro di un vigneto sarebbe stato pari a 40€. Sono anche state dette delle cose inesatte: sia i coltivatori diretti che gli imprenditori agricoli sono esenti dal pagamento dell'IMU agricola, quindi anche lì è stato detto qualcosa di inesatto. Si è peccato un po' di inesperienza e c'è stata molta predisposizione a guardare più l'aspetto politico che l'aspetto contestuale, che doveva essere prioritario per chi dice di volere il bene comune. E volendo il bene comune bisogna talvolta rendersi conto che bisogna caricarsi sulle spalle delle responsabilità che l'elettorato ha dato".
"Non è vero - ha dichiarato infine il sindaco - che non abbiamo cercato il dialogo con L'opposizione. Tanto è vero che il 7 di settembre ho convocato, con nota ufficiale del 4 di settembre, una riunione alla presenza del collegio dei revisori dei conti, proprio per parlare delle soluzioni che insieme si potevano proporre per superare questo tema. Nessuno di loro ha ritenuto opportuno di partecipare. Anche in sede di consiglio comunale, nel mio primo intervento, ho chiesto che eravamo disponibili ad acquisire e valutare democraticamente le proposte alternative che venivano dalla maggioranza consiliare, questo non è accaduto io ho visto solo interventi pieni di di acredine e tanta inesperienza."
Sulla reciproca collaborazione si era espresso anche Viviani: "Noi abbiamo detto sempre di essere collaborativi, dall'altro lato non vi è questa necessità di avere collaborazione. Al di là di tutto quello che si dice e dei proclami che si fanno, fino a prova contraria, non siamo neanche stati interessati nel merito dell'altra proposta che è stata bocciata."