Menfi. Dalla dichiarazione di dissesto alle mozioni "grande famiglia" e "villa comunale", la cronaca del consiglio Comunale

Immagine articolo: Menfi. Dalla dichiarazione di dissesto alle mozioni “grande famiglia“ e “villa comunale“, la cronaca del consiglio Comunale

È stato un Consiglio Comunale molto intenso, quello che si è svolto ieri sera presso la sala del Bassorilievo della Torre Federiciana di Menfi. Dopo la lettura dei primi due punti all'OdG, tra cui la proposta di deliberazione di variazione al bilancio 2024 votata all'unanimità, si è passati alla dichiarazione di dissesto finanziario. La caposettore dei servizi Finanziari, d.ssa Minniti, ha letto la proposta di dissesto, scandendo tutti i passaggi che hanno portato a tale situazione.

Si è entrati nel vivo del dibattito con maggioranza e minoranza pronte a rinfacciarsi reciproche responsabilità e manchevolezze.

Dai banchi di Verso Menfi l'accusa è stata rivolta principalmente al sindaco, reo di aver promesso, in campagna elettorale, di avere una soluzione alternativa al dissesto finanziario e di non avere operato concreti tentativi di risanamento, come ad esempio il ricorso a un efficace piano di riequilibrio finanziario pluriennale; rimarcando più volte che la proposta di aumento dell'aliquota IMU non sarebbe stato sufficiente a coprire la rata del piano di riequilibrio proposto.

Il gruppo di 92013, tramite le parole del capogruppo Mulè Cascio, ha sottolineato che le responsabilità dell'attuale situazione sarebbero imputabii a una problematica già esistente (mancata riscossione dei crediti, mancata approvazione dei precedenti bilanci di previsione) e che le scelte fatte dalla maggioranza d'opposizione, come la bocciatura dell'aumento dell'aliquota IMU, avrebbero portato all'inevitabile scelta.

Il presidente del Collegio dei revisori, Camarda, ha illustrato brevemente le conseguenze immediate derivate dal dissesto: impossibilità di contrarre nuovi mutui e nuovi debiti, attenta analisi alla spesa del personale, aumento al massimo di tutte le aliquote e impossibilità di espletare servizi pubblici non necessari.

Il sindaco ha preso la parola, facendo presente che il dissesto fosse una soluzione inevitabile e rispondendo alle accuse di aver fatto poco. Il primo cittadino ha illustrato le cose realizzate finora dall'attuale amministrazione e le attività poste in essere dalla stessa per contenere le spese. Auspicando, infine, la collaborazione di tutti nel superamento di questo momento storico.

Ha preso la parola anche il presidente Ferraro, per lui numerosi campanelli d'allarme, nel tempo, avrebbero preannunciato che si sarebbe arrivati a questa situazione. Per Ferraro il dissesto rappresenta il fallimento di un'intera classe politica che negli anni ha ignorato il peggioramento della situazione economica comunale. Il suo auspicio è di vedere una nuova classe politica in grado di non commettere gli errori del passato, per fornire le giuste risposte alle esigenze dalla comunità.

Sono seguite le dichiarazioni di voto, il gruppo di 92013 si è dichiarato favorevole, mentre il gruppo di maggioranza ha abbandonato l'aula. 7 degli 11 consiglieri comunali del gruppo Verso Menfi hanno abbandonato l'aula consiliare, garantendo il numero legale che avrebbe consentito di approvare il dissesto, i rimanenti 4 consiglieri si sono astenuti. L'immediata esecutività è stata votata all'unanimità.

Si è poi passati alla vicenda della "Grande famiglia" attuale gestore di una casa di riposo in via Ognibene. Il gruppo di Verso Menfi ha ritenuto opportuno presentare una mozione di indirizzo. La Convenzione a titolo gratuito con comodato è stata stipulata l'8 maggio 1988 a condizione che la Grande famiglia avesse costruito un immobile; trascorsi 30 anni l'immobile sarebbe tornato al comune.

Dinanzi alla richiesta di acquisizione dell'immobile da parte dell'Ente il gruppo Verso Menfi ha chiesto all'Amministrazione di palesare le proprie intenzioni sulla vicenda, proponendo una soluzione in grado di permettere all'attuale gestore di continuare il proprio lavoro, tutelando i 25 dipendenti e garantendo una continuità dell'attività. In particolare, il capogruppo Viviani ha proposto come soluzione il ricorso all'art.19 bis comma j, del regolamento comunale, già utilizzato in casi simili tra il 1995 al 2022, con almeno 15 delibere di giunta che hanno dato mandato agli uffici di sottoscrivere le locazioni senza manifestazione di interesse e gare d'appalto.

Il sindaco, dal canto suo, ha fornito i dovuti chiarimenti, aggiungendo che a scadenza della convenzione la legge gli avrebbe imposto di acquisire l'immobile. Gli uffici, poi, dovranno decidere se procedere o meno all'affidamento del bene e che tale competenza spetta solamente loro. Aggiungendo che, pienamente coscienti del lavoro svolto dalla "Grande Famiglia", verranno tutelati ospiti e personale operativo.

La consigliera Alesi, Verso Menfi, ha sottolineato che prima di un'eventuale locazione sarebbe necessario approvare un regolamento specifico, anche attingendo da regolamenti simili adottati da altri comuni.

Mulè Cascio, ha risposto che la legge ha valenza superiore ai regolamenti e che un contratto di locazione o comodato non può essere stipulato senza gara pubblica. Il portavoce di 92013 ha dunque proposto di inserire nel bando di gara una clausola che garantirebbe un diritto di prelazione al precedente gestore e una clausola sociale per i dipendenti, garantendo il proseguimento del loro lavoro presso la struttura. La mozione è stata approvata con 4 astenuti (92013) e 11 voti favorevoli (Verso Menfi). Toccherà dunque al segretario comunale, approfondire la materia.

Il successivo punto all'OdG prevedeva la mozione di indirizzo di Verso Menfi, relativa alla valorizzazione della Villa Comunale. Il consigliere Botta, insieme a tutto il gruppo di Verso Menfi, si è dichiarato favorevole al piano di valorizzazione, ma contrario alla revoca della concessione ottenuta dal gestore del chiosco della villa Fabio Campanella, giacché il chiosco di quest'ultimo sarebbe compatibile col piano di valorizzazione proposto. Per questo Verso Menfi ha chiesto di eliminare il passaggio relativo alla revoca della concessione del chiosco, e di cercare un'altra area all'interno della villa dove posizionare il parco giochi donato dalla famiglia Palminteri.

Il sindaco Clemente, è intervenuto sulla vicenda. Sin dal suo insediamento il sindaco avrebbe chiesto al titolare di ripristinare il decoro dell'area. Che non sussiste nulla di personale nei confronti di Campanella e che a quest'ultimo fosse stato già proposto uno spazio comunale alternativo dove esercitare la propria attività. Per il ripristino della villa sarebbero previste, inoltre, la realizzazione di un impianto di illuminazione e la realizzazione di un impianto di videosorveglianza in grado tutelare la villa e i suoi fruitori. Il chiosco dovrebbe rispettare le caratteristiche previste dal regolamento comunale e l'attuale stato di fatto farebbe intendere il contrario; inoltre la superficie occupata dallo stesso sarebbe superiore a quanto previsto. Dunque, la revoca deriverebbe dal fatto che non tutte le prescrizioni della concessione sarebbero state rispettate.

A lui ha risposto nuovamente Botta supportato poi da Alongi, sostenendo che la convenzione non farebbe riferimento alla manutenzione dell'intera Villa Comunale; che Campanella non risulterebbe moroso e che il finanziamento per il progetto di rivalorizzazione sarebbe stato dichiarato inammissibile. Al fine di evitare contenziosi arriva l'invito ad approvare la mozione.

Mulè Cascio, è intevenuto sulla vicenda sottolineando che ci sarebbero dei punti della convenzione non rispettati, dichiarandosi comunque disponibile, preannunciando l'astensione del proprio gruppo, a continuare il rapporto con Campanella purché vengano rispettati i punti della convenzione. La mozione viene approvata con 4 astenuti (92013) e 11 voti favorevoli (Verso Menfi).

Si è poi passati all'approvazione del nuovo statuto Consulta Comunale Giovanile di Menfi. L'assessore Pisano ha evidenziato le contraddizioni tra regolamento e statuto. Un nuovo statuto permetterà alla consulta giovanile di lavorare meglio. Approvati tutti gli emendamenti.

C'è stato spazio anche per un'interrogazione a riposta orale. Botta a nome del gruppo Verso Menfi ha chiesto chiarimenti al sindaco in merito alla realizzazione di un mega parco eolico denominato "Del giudice". Il sindaco ha risposto che l'Amministrazione attende la conferenza dei servizi per esprimere parere contrario e che il parere di un esperto su una situazione simile si era già espresso nella stessa direzione. Il gruppo di Verso Menfi non sarebbe rimasto soddisfatto dalla risposta fornita dal primo cittadino, perché secondo i consiglieri di opposizione il sindaco si sarebbe impegnato a presentare una delibera di contrarietà nella fase di consultazione pubblica, cosa che, però, non sarebbe avvenuta.

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