Ieri le annunciate dimissioni al direttivo del Partito Demoratico, oggi la dichiarazione pubblica dell’ormai ex assessore Saverio Palminteri che accusa il Sindaco Lotà di non aver rispettato gli accordi col partito presi in campagna elettorale, arrivando a pregiudicare i rapporti interpersonali.
Palminteri, in una lunga lettera afferma che “non ha mai inteso la politica come il mezzo attraverso il quale arrivare alla mera occupazione di posti e poltrone di potere. Chi mi conosce lo sa, perché la storia di ognuno di noi è scritta ed il sottoscritto ha pagato personalmente le scelte di dignità e di coerenza (perdendo la carica di consigliere comunale, dopo essermi dimesso per ricoprire il ruolo di assessore comunale, revocato successivamente a causa di beghe politiche tra il sindaco e il presidente del consiglio dell’epoca) (Palminteri si riferisce alla sindacatura Buscemi 2003-2008, quando Presidente del Consiglio era l’attuale sindaco Lotà, ndr).
Ad oggi, alla luce di come sono andate le cose, mi sento di dire di non essere pentito delle scelte fatte e dei comportamenti assunti. La dignità e la coerenza della persona e della politica, a mio vedere, non è in vendita o scambiabile con poltrone o altro, è chiaro che ciò non è nello stile del sottoscritto. Qualcun altro non ha fatto lo stesso, difendendo soltanto la “sua poltrona”, ma è acqua passata ed ognuno di noi risponde per i propri comportamenti.
Probabilmente Palminteri si riferisce all’ora presidente del Consiglio Lotà, l’unico della compagine di centrosinistra che non lasciò il proprio incarico a seguito della rottura con il Sindaco Buscemi.
Poi Palminteri spiega quali erano i patti elettorali all’interno del Partito Democratico: "abbiamo vinto le amministrative del 2013 con l’elezione del nostro candidato sindaco Vincenzo Lotà, e della nostra lista siamo stati eletti tre consiglieri comunali.
Il Partito Democratico all’interno del suo Circolo aveva deciso già in campagna elettorale di designare come Assessore, nel caso di vittoria, il primo degli eletti della lista. Così è stato. Il sottoscritto grazie al consenso degli elettori e della lista dei candidati è risultato il primo degli eletti, ed è stato designato al Sindaco quale rappresentante del Partito Democratico in seno alla Giunta.
Il Sindaco nell’accettare la designazione chiedeva l’eventuale dimissioni dalla carica di consigliere comunale. La risposta del Partito Democratico è del tenore che “l’Assessore Palminteri deciderà se e quando fare tale scelta”, dal momento che, tra l’altro, la legge vigente consente ai Consiglieri Comunali di potere ricoprire le due cariche (fino al 50% dei componenti della giunta).
Infine l'affondo: "
Detto questo, il sottoscritto avendo ricevuto insistenti e continue pressioni da parte del Sindaco volte a fare una scelta e rinunciare alla carica di Consigliere Comunale che, peraltro, negli ultimi giorni si sono tramutati in atteggiamenti che pregiudicano i rapporti interpersonali nonché di fiducia tra il Sindaco stesso ed il sottoscritto e avendo riflettuto parecchio su tale scelta, oggi mi sento di decidere in piena e totale serenità. Rinunciare al ruolo di Consigliere Comunale, a mio modo di vedere, è tradire l’elettorato a cui ho chiesto il consenso.
Pertanto, alla luce di quanto detto, con senso di responsabilità, non essendoci più quel clima distensivo e di serenità necessario ed indispensabile per potere espletare degnamente il ruolo di Assessore Comunale, mio malgrado, sono costretto a dimettermi da Assessore, incarico che ho avuto l’onore di ricoprire, nell’interesse della comunità menfitana, per un anno e quasi nove mesi
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